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Chiusura spiaggia Marausa, l'Osservatorio per la legalità chiede intervento del commissario straordinario

19 Ottobre 2017 15:40, di Ornella Fulco
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L'Osservatorio per la legalità di Trapani torna sulla vicenda della chiusura del tratto di spiaggia di Marausa dopo che, due giorni fa, la Cassazione ...

L'Osservatorio per la legalità di Trapani torna sulla vicenda della chiusura del tratto di spiaggia di Marausa dopo che, due giorni fa, la Cassazione si è pronunciata con una sentenza per chiarire la questione. Nel giugno 2015 l'associazione aveva ricevuto mandato da diversi cittadini della frazione trapanese e dall'associazione "Lido Birgi Sottano" di intraprendere le azioni legali necessarie a rendere nuovamente fruibile quella parte di suolo pubblico come era stato fino al 2013. L'Osservatorio per la legalità, tramite il suo presidente, l'avvocato Vincenzo Maltese, il 27 maggio 2015 aveva inviato all'mministrazione comunale del tempo, una richiesta di formale accesso agli atti per conoscere le motivazioni della chiusura del tratto di spiaggia ad opera di una società privata, la “Lido Marausa" Spa con sede legale a Brescia. La richiesta di chiarimenti veniva anche inviata all'Assessorato Territorio e Ambiente ma dagli uffici della Regione - si legge nella nota stampa dell'Osservatorio - non è "mai giunta alcuna risposta, seppur rappresentando la grande affluenza nel periodo estivo della spiaggia da parte di famiglie e, al contempo, dell'impossibilità oggettiva di poter accedere all'area oggi transennata da parte di eventuali mezzi di pubblico soccorso, quindi anche per motivi di sicurezza". In particolare si chiedeva se la società “Lido Marausa" Spa avesse correttamente apposto tale limitazione in presenza di un titolo di proprietà; se avesse fatto mai comunicazione di tale scelta o chiesto regolare autorizzazione/nulla osta all'Autorità competente e se ne fosse in possesso; in caso di assenza di tale autorizzazione, o di accertata illegittimità di tale opera, la Regione procedesse, eventualmente, ai sensi di legge e della normativa di settore (Codice della Navigazione) alla intimazione e/o rimozione della recinzione con tutti gli eventuali adempimenti e sanzioni in caso di accertate responsabilità amministrative e/o penali. Con una istanza inviata al commissario straordinario del Comune di Trapani e al Segretario Generale del Comune, Maltese sottolinea che “trattasi di una servitù di passaggio, acquisita dagli abitanti e residenti di Marausa Lido, che da oltre 30 anni percorrono quella strada per recarsi in zona demaniale pubblica; è un tratto di strada che ricade appieno nella definizione di “Strada privata di pubblica utilità” così come sancito dal Consiglio di Stato, sez. V, sentenza n. 728/2012". "Al netto di potenziali ragioni di soccorso pubblico a tutela dell'incolumità di bagnanti qualora dovessero accusare malori - prosegue la nota dell'Osservatorio per la legalità - la Cassazione, con la sentenza 24390/2017, chiarisce definitivamente che “non si può chiudere con cancelli l’accesso al mare anche se la strada ha natura privata. Il sindaco, spiegano i giudici, potrebbe addirittura dichiarare la strada di accesso al mare (specie quando si tratta dell’unico sbocco) come strada di uso pubblico". Pertanto, secondo la stessa Cassazione, in caso di recinzioni o divieti nei confronti degli estranei, scatterebbe una sanzione amministrativa nei confronti dei proprietari. Sulla base di tali ragioni e alla luce della sentenza, Maltese ha chiesto a Messineo di valutare l'adozione di un'apposita ordinanza commissariale che riconosca quale “strada ad uso pubblico” quella transennata dalla "Lido Marausa" Spa, risolvendo in tal modo un contenzioso che dura, ormai, da alcuni anni. Si attende adesso il riscontro da parte dell'Amministrazione comunale.

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