Codice del turismo: sono necessarie delle modiche
Roma, 23 febbraio – Si è svolta questa mattina presso la Commissione Semplificazione del Senato della Repubblica l’audizione delle associazioni dei co...
Roma, 23 febbraio – Si è svolta questa mattina presso la Commissione Semplificazione del Senato della Repubblica l’audizione delle associazioni dei consumatori sulla bozza di decreto legislativo del Codice del Turismo. Confconsumatori è stata rappresentata dall’avvocato Carmelo Calì, responsabile nazionale del settore Trasporti e Turismo dell’associazione. Lo schema di decreto porta con sé diverse incognite, che possono trasformarsi in dubbi e perplessità se si tiene conto che la disciplina dei cosiddetti pacchetti turistici e dei contratti di multiproprietà viene “trasferita” in tale testo togliendola, mediante abrogazione, dal Codice del Consumo. La scelta viene motivata con l’orientamento, già seguito dal legislatore, di codificazioni di settore, come ad esempio nella materia bancaria, finanziaria e assicurativa. «O bere o affogare – commenta Carmelo Calì – resta allora da capire se con tale nuovo Codice, al di là dell’allocazione delle norme, il cittadino ne trarrà un vantaggio». Ècertamente positivo che trovi una espressa previsione il diritto del turista al risarcimento del danno da vacanza rovinata, oltre e indipendentemente dalla risoluzione del contratto. E’ altrettanto positivo che venga ritenuto inesatto adempimento l’inottemperanza anche lieve degli standard qualitativi del servizio promessi o pubblicizzati.Importante anche l’esclusione del termine di 10 giorni dal rientro per la spedizione del reclamo: adesso sarà sufficiente una tempestiva presentazione dello stesso. Ciò non vincolerà al termine breve ed eviterà per i consumatori tanti problemi che ci sono stati in passato. Èinvece fortemente negativa l’eliminazione del Fondo di Garanzia in caso di insolvenza o di fallimento del Tour Operator o dell’agenzia di viaggi. Se in passato il Fondo non ha funzionato ciò è stato causato dalla mancanza di risorse. Non è con l’eliminazione che si risolve il problema, ma dotando il Fondo delle necessarie risorse perché lo stesso funzioni e i turisti possano essere risarciti. «Sono questi alcuni esempi,- commenta Calì - ma tante sono le questioni sul tappeto su cui sarà necessario tornare. Ci auguriamo che le ragioni dei consumatori possano essere recepite, perché tutti siamo turisti, anche i legislatori».
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