Confisca di beni e sorveglianza speciale per un pluripregiudicato di Erice
Il provvedimento eseguito da Guardia di Finanza e Divisione Anticrimine
Personale della Guardia di Finanza in forza al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e della Polizia di Stato in servizio presso la Divisione Anticrimine della Questura di Trapani ha dato esecuzione al provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Ivan Randazzo pluripregiudicato trapanese di 37 anni, residente ad Erice nel rione San Giuliano.
Il provvedimento cautelare, che si aggiunge all’applicazione, nei confronti del soggetto della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di due anni e due mesi, è riferito all’immobile di sua proprietà ed alle relative pertinenze, oggetto quasi un anno fa di sequestro su conforme decreto emesso dalla medesima Autorità Giudiziaria.
Il provvedimento ablativo aveva costituito il risultato delle attività investigative e degli accertamenti patrimoniali ad esse successivi, condotti con riferimento ad un prolungato arco temporale, idoneo come tale a poter formulare nei confronti di I.R. la proposta ai sensi del (c.d.“Codice. Antimafia”). I.R., condannato con numerose sentenze definitive per essersi reso responsabile fin dal 2003 di svariati reati contro il patrimonio e la persona, era stato più volte sottoposto alla misura speciale di prevenzione di P.S. in quanto considerato persona socialmente pericolosa. Gli elementi di colpevolezza sortiti dalle attività d’indagine condotte nei suoi confronti, infatti, oltre a connotarne la personalità come particolarmente avvezza a condotte predatorie ed estorsive, lo avevano qualificato come soggetto abitualmente dedito a tali pratiche illecite, la cui esecuzione postulava una costante inclinazione alla prevaricazione ed all’uso di mezzi intimidatori. In particolare nel 2014, in occasione del furto e del danneggiamento di ciclomotori di proprietà di due agenti di polizia penitenziaria, in servizio presso la casa di reclusione di Favignana, ed in particolare dell’incendio appiccato proditoriamente all’interno dell’abitazione di uno di essi, si era evidenziata la brutalità del soggetto.
Più recentemente, la pericolosità si era espressa nella ricettazione di attrezzi utili per l’edilizia. In tale contesto l’esecuzione di accertamenti patrimoniali nei confronti del prevenuto e del suo nucleo familiare avevano già a suo tempo dimostrato come il proprio sostentamento fosse stato da sempre tratto pressoché esclusivamente da attività delittuose, tanto da non poter giustificare con quali risorse egli avesse potuto acquistare la propria abitazione di residenza, oggi confiscata, il cui valore si aggira sui 150.000 euro.
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