Confiscati beni per 1 milione di euro a cognato e nipoti di Matteo Messina Denaro
Beni, per un valore complessivo stimato di un milione di euro sono stati confiscati a Filippo, Francesco e Maria Guttadauro, rispettivamente cognato e...
Beni, per un valore complessivo stimato di un milione di euro sono stati confiscati a Filippo, Francesco e Maria Guttadauro, rispettivamente cognato e nipoti del boss latitante Matteo Messina Denaro. I tre, attualmente, si trovano in carcere. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Trapani lo scorso 2 marzo. Le operazioni di acquisizione al patrimonio dello Stato sono state completate stamane dagli uomini della Questura di Trapani e riguardano un bene immobile, rapporti bancari e società . Il procedimento di prevenzione, attivato su proposta del Questore di Trapani nel luglio 2013, scaturisce dalle indagini, eseguite dalla Divisione Anticrimine della Questura e dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Trapani, su una operazione di interposizione fittizia attraverso la quale i titolari del gruppo imprenditoriale “Niceta” di Palermo - che opera nel settore della commercializzazione di abbigliamento, calzature, preziosi e pelletteria - avevano assunto un ruolo strumentale in favore del vertice di Cosa Nostra nella Sicilia occidentale, rappresentando occultamente, in provincia di Trapani, gli interessi economici di esponenti di primo piano del mandamento mafioso di Castelvetrano. I Niceta, insomma, avrebbero fatto da paravento a Filippo Guttadauro - marito di Rosalia Messina Denaro - per consentirgli di aprire i due negozi da affidare ai figli Francesco e Maria per evitare provvedimenti di sottrazione. L'affare si era concretizzato quando Filippo Guttadauro si trovava già in carcere con l'accusa di essere il "portavoce" del cognato nei rapporti con il boss Bernardo Provenzano. Nello specifico, i Niceta gestivano i punti vendita "Blue Spirit" e "Niceta Oggi" presso il centro commerciale “Belicittà ”, allora di proprietà di Giuseppe Grigoli. Attraverso quest'ultimo e il suo Gruppo 6Gdo il boss latitante controllava la grande distribuzione alimentare in tutta la Sicilia. Nei confronti di Massimo, Piero e Olimpia Niceta è stato avviato un analogo procedimento di prevenzione da parte della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo.
© Riproduzione riservata
Notizie Correlate
"Vita da Social", la campagna nazionale ha fatto tappa in città
"I mandorli della Signora Varvaro" per dire "no" alle trivelle
Ex gruppo 6Gdo, ancora nessuna occupazione per i dipendenti del centro distribuzione
Scomparso da Triscina un 50enne, ritrovato a Palermo
Fa tappa in città il truck della campagna "Una vita da Social"
Spaccio di stupefacenti, arrestato 29enne incensurato
Guidava ubriaco e si scaglia contro Carabinieri, arrestato 37enne
I più visti
Incidente stradale ieri sera a Valderice, auto finisce in un burrone
Paceco. Incidente sul lavoro, muore schiacciato dal trattore
Aggiornamento Trapani. Incidente stradale questa sera lungo lo scorrimento, due i feriti
A/29 svincolo per Carini, incidente stradale, 5 i mezzi coinvolti
San Vito Lo Capo. Su Monte Monaco i tecnici del Sass stanno cercando di salvare due alpiniste