Confiscati beni per più di 5 milioni a imprenditore delle scommesse.
Il Tribunale di Palermo ha emesso i sigilli al patrimonio.
Sono stati confiscati beni dalla polizia di Stato per circa 6 milioni di euro a Benedetto Bacchi.
Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale palermitano su proposta del questore Leopoldo Laricchia.
Sigillati 10 beni immobili, 7 società attive nel settore edile e in quelle dei giochi e scommesse, alcune delle quali con sede a Malta, 4 veicoli, 6 rapporti finanziari, una quota societaria e diritti di credito pari a 300.000 euro di un' impresa operante a Terni.
Bacchi è stato arrestato nel corso dell'operazione " Game Over" della squadra mobile di Palermo. La tesi dell'accusa è che ci sarebbe stata nella gestione del sistema di scommesse " l'interesse della mafia nella distribuzione sul territorio delle sale gioco e scommesse".
Secondo i giudici Bacchi avrebbe goduto dell'aiuto della famiglia mafiosa di Partinico e, nel particolare, di Francesco Nania, oltre che delle famiglie mafiose palermitane di San Lorenzo, Resuttana, Porta Nuova, Noce e Brancaccio.
Lo scorso ottobre l'imprenditore ha ricevuto una condanna in primo grado accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso e per svariati reati, anche questi con l'aggravante della predetta circostanza, di associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo dell'attività  di gioco e scommesse, truffa aggravata, trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Rientrano tra i beni confiscati anche una villa in viale Margherita di Savoia nella località balneare di Mondello. Con il medesimo decreto gli è stata applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per una durata di tre anni.
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