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Consiglio Provinciale, Aeroporto e Tendopoli in discussione. - Trapani Oggi

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Consiglio Provinciale, Aeroporto e Tendopoli in discussione.

31 Marzo 2011 18:05, di Niki Mazzara
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Trapani, 31 marzo 2011- Il presidente del consiglio provinciale, Peppe Poma, nel compiacersi che a partire da domani 1° aprile, riprenderenno i voli c...

Trapani, 31 marzo 2011- Il presidente del consiglio provinciale, Peppe Poma, nel compiacersi che a partire da domani 1° aprile, riprenderenno i voli civili da/per lo scalo trapanese, ha ribadito con forza l’unanime richiesta della completa riapertura dell’aeroporto al più presto possibile. Nel contempo, tutti i gruppi politici hanno espresso un “no” deciso e motivato contro l’entrata in funzione di una tendopoli nel dismesso aeroporto militare di Kinisia alle porte del Capoluogo. Il Consiglio Provinciale, inoltre, accogliendo l’esortazione in tal senso contenuta nella relazione con cui il Presidente Poma ha introdotto il successivo dibattito, ha condiviso e fatto proprio quanto emerso dall’adunanza straordinaria dell’assemblea dei Sindaci che può essere riassunto nelle seguenti principali richieste da inoltrare al Governo nazionale: concessione di adeguate misure di ristoro per i notevoli danni già subiti dai privati come dalle pubbliche istituzioni interessate; trasmissione, sulle più importanti reti televisive, di spot atti a pubblicizzare che la provincia di Trapani non è in guerra, non è un avamposto od una retrovia di natura bellica ma che, al contrario, nel nostro territorio non esistono pericoli di sorta e che si può tranquillamente continuare a visitarlo con la stessa intensità degli ultimi anni; completa riapertura dello scalo ed impegno a realizzare, nel più breve tempo possibile, una seconda pista presso l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani-Birgi al fine di evitare che nell’utilizzo dell’unica pista finora esistente continuino a prevalere gli interessi delle Forze Armate. ripartizione sull’intero territorio nazionale dei migranti che giungono in Sicilia. Nel suo intervento, inoltre, il Presidente del Consiglio Provinciale ha espresso una soddisfazione moderata per la parziale riapertura al traffico civile di Trapani-Birgi perché – ha spiegato - deve costituire soltanto il primo anche se importante passo verso il più celere ritorno alla totale operatività dello scalo che deve essere rimesso subito nelle condizioni di potere sfruttare tutta la sua notevole potenzialità, ripristinando ed anzi ampliando ulteriormente tutte quelle rotte che fino allo scorso 20 marzo hanno garantito, non solo un validissimo ventaglio di collegamenti nazionali e internazionali, ma anche e soprattutto una sensibile crescita dell’attività turistica ed economica nel suo complesso con un significativo incremento delle possibilità di lavoro e di occupazione. Accanto a questo – ha aggiunto Peppe Poma - si pone ora il problema, altrettanto urgente e drammatico sotto il profilo delle implicazioni di ordine sociale, anch’esso figlio dell’intervento militare in Libia, dell’allestimento, nel dimesso aeroporto di Kinisia, di una tendopoli destinata ad accogliere, non si conosce bene il numero preciso, sembra da 700 in su, di cosiddetti migranti, probabilmente clandestini provenienti per la maggior parte dalla Tunisia.  Si tratterebbe, a detta di diversi autorevoli esponenti delle pubbliche istituzioni territoriali ma anche per diretta conoscenza dello stato dei luoghi, avendo personalmente visitato il sito in questione, assieme al Presidente della Provincia, Turano, ed ai Consiglieri Matteo Angileri, Daidone e Ortisi, di una scelta del tutto infelice per la mancanza dei necessari requisiti sia di pubblica sicurezza che ambientali. L’area interessata, infatti, oltre a non essere recintata, è priva dei più elementari supporti atti a garantire l’igiene del posto e di una così ampia moltitudine di persone, mentre abbondano rifiuti di varia natura. Una situazione dunque che potrebbe tramutarsi in una vera e propria bomba umana pronta ad esplodere alla prima scintilla ma che, mi auguro, possa essere scongiurata con il celere smantellamento della tendopoli stessa. La provincia di Trapani – ha proseguito il Presidente Poma - non è in guerra ma le pesanti conseguenze dell’intervento a difesa dei diritti civili della popolazione libica continuano a ricadere, in buona parte, sul nostro territorio che, a seguito delle decisioni adottate dal Governo nazionale, viene ulteriormente colpito e penalizzato. Dobbiamo fare in modo, non demordendo dalla compattezza e dalla determinazione fin qui da tutti dimostrate, che la nostra provincia non continui ad essere una terra di conquista e che i gravosi oneri dell’emergenza, senza per questo volere assolutamente rinnegare la disponibilità all’accoglienza ed i sentimenti di umana solidarietà, vadano giustamente e democraticamente distribuiti fra tutte le regioni e le diverse località del nostro Paese di cui, soltanto pochi giorni or sono, abbiamo celebrato il 150° anniversario della sua unità geografica, politica e sociale. Nell’ordine, hanno poi portato il loro contributo al dibattito i Consiglieri: Giuseppe Ortisi (capogruppo misto), Salvatore Daidone (capogruppo PD), Giovanni Angelo (gruppo misto), Piero Russo (capogruppo PDL), Matteo Angileri (capogruppo Alleanza per la Sicilia), Maurizio Sinatra (capogruppo UDC – verso il Partito della Nazione), Giuseppe Angileri (Alleanza per la Sicilia). Tutti, seppure con sfumature e accenti diversi e pur con qualche polemica derivante da contrapposte visioni politiche, nel sottolineare l’importanza della riapertura, sia pure parziale, dell’aeroporto di Birgi, hanno però ribadito a chiare lettere che occorre rimanere uniti per lottare ancora con successo ed ottenere la riapertura totale ed il ripristino di tutte le rotte già operanti da/per Trapani. Per quanto riguarda la tendopoli di Kinisia, pienamente compatto e determinato il “no” alla sua installazione presso l’ex aeroporto militare, non per mancanza di solidarietà umana, ma perché tale zona, ridotta ad una discarica a cielo aperto ed assolutamente insalubre, priva di approvvigionamento idrico e di adeguati mezzi igienici nonché per la presenza nelle vicinanze di strade completamente prive di illuminazione e per motivi di pubblica sicurezza ed incolumità, è del tutto inadatta ad ospitare degli esseri umani e và proprio contro quella cultura dell’accoglienza che, al contrario, esige una sistemazione quanto più confortevole possibile per questa gente che comunque è giusto sia distribuita su tutto il territorio nazionale.

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