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Continua la "guerra dell'acqua" con Erice

09 Aprile 2013 15:28, di Redazione
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La querelle "idrica" tra Erice e Trapani si arricchisce di un nuovo capitolo. Il sindaco Vito Damiano ha dato oggi disposizione alla Polizia municipal...

La querelle "idrica" tra Erice e Trapani si arricchisce di un nuovo capitolo. Il sindaco Vito Damiano ha dato oggi disposizione alla Polizia municipale di inibire l'accesso all'area comunale di San Giovannello a chiunque non sia in possesso di un'autorizzazione rilasciata dall'Amministrazione comunale. Il primo cittadino, dopo una riunione con l'ufficio legale, ha sottolineato che la gestione del sistema di Bresciana è di esclusiva pertinenza del Comune di Trapani citando una serie di passaggi amministrativi e di provvedimenti. Già dal 1969, si legge nella nota diffusa alla stampa - Trapani ha curato la regolare manutenzione ed esercizio del sistema di Bresciana. Successivi provvedimenti comunali e regionali confermavano - secondo quanto riporta l'amministrazione comunale - la legittimità dell'uso ad esclusivo beneficio della città. Tra questi anche un decreto ministeriale del 1977 avente per oggetto il “Vincolo delle risorse idriche e successive disposizioni per l’attuazione del piano regolatore generale degli acquedotti della regione Sicilia”. In quel documento si stabiliva che il sistema idrico di Bresciana serviva esclusivamente il Comune di Trapani, prevedendo una fornitura in favore del Comune di Favignana attraverso il prelievo di acqua da tre pozzi, facenti parte del sistema di Bresciana, allora gestiti dall’Eas. Situazione che, nel 2002, veniva modificata da un decreto del Commissario delegato per l’Emergenza idrica in Sicilia che concedeva al Comune di Trapani la gestione unitaria del sistema idrico di Bresciana, in attesa dell’istituzione e dell’entrata in vigore degli Ato. Nel 2006, con decreto dell’Assessorato regionale dei Lavori pubblici, venivano individuati i territori da servire attraverso il sistema idrico di Bresciana, e precisamente Trapani centro urbano, Favignana centro urbano, Campobello di Mazara, e quelli da servire attraverso i pozzi di Balata-Inici, anch’essi di proprietà del Comune di Trapani: Trapani centro urbano, Trapani Ummari, Buseto Palizzolo ed Erice-Napola. Il Comune di Trapani richiedeva poi di “annullare i vincoli d’adduzione indiretta del sistema idrico Inici-Dammusi per la frazione di Napola del Comune di Erice”, impossibile da raggiungere "a causa della scarsa pressione idrica", e di “annullare i vincoli di adduzione indiretta dal sistema idrico Bresciana per il Comune di Campobello di Mazara”. La richiesta veniva accolta dall’Assessorato regionale ai Lavori pubblici, ufficio del Genio civile, che, in una nota di riscontro, evidenziava che “sono stati rilevati nel Decreto Assessoriale errori ed inesattezze ed è emerso altresì che ulteriori risorse idriche potranno essere vincolate per gli usi potabili, in variante allo stesso decreto”. La stessa nota, inoltre, confermava le zone di riserva destinate all’approvvigionamento idrico dei comuni di Trapani, Marsala e Mazara del Vallo, “nelle more dell’istituzione di nuove zone di riserva”. Secondo la nota diffusa oggi dall'Amministrazione comunale di Trapani non è, inoltre, possibile paragonare il Comune ad altri soggetti gestori di risorse idriche perchè Trapani gestisce il sistema idrico di Bresciana per autoconsumo e non per rivendere l'acqua ad altri Enti, come Eas o Sicilacque. Il sindaco Damiano ricorda che, nei casi di emergenza, il Comune di Trapani ha autorizzato il Comune di Erice a prelevare l’acqua direttamente dal serbatoio di San Giovannello per distribuirla a soggetti pubblici come scuole e ospedali e ha consegnato all'Amministrazione ericina un’autobotte che gli era stata assegnata. Analoghe iniziative sono state attuate in favore del Comune di Paceco quando ce n'è stata la necessità.

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