Coronavirus. Dopo il decreto del Governo, treni presi d'assalto e fuga dalla Lombardia
Cosa succederà al sud da oggi in poi ...?
"Fino al 3 aprile «allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19» è vietato entrare e uscire «salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza» dalla Lombardia, dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini (in Emilia-Romagna) Pesaro e Urbino (Marche), Venezia, Padova, Treviso (in Veneto), Asti e Alessandria (in Piemonte). Lo prevede il decreto ministeriale del governo «per fermare il contagio da coronavirus», del quale per ora è stata diffusa una bozza e che estende la zona rossa nel Nord Italia. I divieti, che riguardano 12 milioni di persone, interessano anche discoteche, locali da ballo e feste, pub e sale giochi, sale scommesse e bingo che saranno chiusi fino alla fine delle limitazioni..."
La notizia della chiusura della Lombardia per coronavirus, con isolamento dei mezzi di trasporto, ha spinto già da ieri sera migliaia di persone a cercare di fuggire con ogni mezzo da Milano e dalle altre zone della Lombardia. E così, in serata – ancor prima della firma del decreto del governo – in tantissimi hanno cercato di trovare un treno per tornare verso casa. In molti sono diretti in regioni del Sud.
Evidentemente, l’aver anticipato la notizia a mezzo stampa non è stata da parte del governo Conte una mossa del tutto azzeccata, anzia ha provocato l'effetto contrario.
Sia la Stazione Centrale che quella di Porta Garibaldi di Milano – scrive l’Agi – fino alle mezzanotte, ora utile per i treni in partenza da Milano soprattutto in direzione Roma e il Sud Italia, hanno visto centinaia di persone accalcarsi per lasciare il capoluogo. A mezzanotte la Polfer ha confermato che non ci sono stati disagi e che sui binari non si sono verificati problemi.
E stamattina stesse scene in stazione centrale a Milano dove molte persone sono in partenza per il Sud dopo la firma del decreto.
In molti ci dicono partono per una sorta di quiete familiare, altri per paura, altri hanno giĂ chiesto ai familiari di preparare una stanza solo per loro e si sono muniti di mascherine per una autoquarantena.
Non si notano controlli per chi sale sui treni. Da centrale è partito alle 7.00 il Frecciarossa per Napoli: “Speriamo non lo abbiano cancellato”, dice un viaggiatore che ha deciso di partire dopo la notizia del decreto. Ad accompagnarlo il fratello: “E incredibile – dice -, stanno separando gli affetti”.
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