Coronavirus. Il presidente Nazionale FIAVET, Ivana Jelinic
Ecco cosa fare se si è in Cina in questo momento o si sta pensando comunque di andare
Il coronavirus si diffonde, si aggrava il bilancio delle vittime. Preoccupazione nelle comunitĂ cinesi in tutta la Sicilia.
Stamane a Roma, il Presidente Nazionale della FIAVETÂ Ivana Jelinic, ha fornito alla stampa informazioni utili a chi deve per motivi di lavoro ma anche per altro recarsi in Cina e questo dopo le allarmanti notizie legate alla diffusione del "coronavirus".
“Ogni anno ben 200.000 italiani si recano in Cina per turismo. In queste ore sono in costante contatto con le autorità  del posto. In questo momento la situazione è monitorata, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto tutta l’area interessata dal virus sotto osservazione”. Lo ha affermato poco fa Ivana Jelinic, Presidente Nazionale della FIAVET, la Federazione Italiana delle Agenzie di Viaggio e delle Imprese del Turismo.
Ecco cosa fare se si è in Cina in questo momento o si sta pensando comunque di andare:
“Essendo quella in atto una situazione mutevole non è possibile fare una previsione di ciò che potrebbe accadere o evolversi nelle prossime ore. Dunque in Cina bisogna evitare luoghi di assemblamento, bisogna dotarsi sempre di mascherina anche a causa dello smog in alcune città , consumare cibi rigorosamente ben cotti – ha proseguito la Jelinic -  mettersi in viaggio solo se si è in perfetta condizione di salute, non bere acqua dalle fontane ma solo da bottigliette ben sigillate, usare i disinfettanti per le mani, portare dietro sempre le medicine di uso comune, sia gli italiani che sono già in Cina che coloro i quali hanno in programma di partire sarebbe opportuno che si mettessero in contatto con i propri agenti di viaggio e fare esclusivamente con loro una valutazione immediata della situazione. Gli italiani che sono in Cina in aree magari definite a rischio devono seguire tutte le indicazioni che arrivano dal Governo cinese. Gli italiani che in questo momento si trovano in aree dove almeno per il momento non è presente il virus è opportuno che non si stacchino dai gruppi, che si facciano seguire sempre dagli operatori turistici cinesi che sono sul posto e qualora volessero andare in escursione da soli diano al capo – gruppo tutti i riferimenti necessari portando dietro i contatti della struttura dove stanno alloggiando. I turisti italiani che sono già in Cina devono mantenere un contatto costante con gli operatori turistici che li stanno seguendo”.
 No a viaggi fai da te
“Il fai da te, dunque prenotazioni dirette, espone a molti rischi in particolare per la Cina dove l’inglese non è diffuso. Il fai da te è rischioso poi soprattutto in condizioni di emergenza. Se si è soli – ha continuato Jelinic - ci si può imbattere in problemi di carattere oggettivo come il voler spostare un volo per partenze anticipate e nella maggior parte dei casi chi segue il fai da te non pensa ad esempio a stipulare una polizza sanitaria che invece è già prevista nei viaggi organizzati con operatori turistici. In Cina la sanità è quasi tutta a pagamento e dunque l’assenza di polizza sanitaria può rappresentare un problema. Il ruolo delle Agenzie di Viaggio è importante anche in queste situazioni perché si hanno maggiori garanzie che vanno dalle coperture assicurative alle informazioni in tempo reale su tutto”.
“Il traffico è regolare su Pechino ed anche Shangai. A Pechino chiuse la Muraglia Cinese e la Città Proibita ed anche a Shangai sono stati chiusi alcuni siti. Il Governo ha chiuso i luoghi solitamente maggiormente affollati, però non tutti i siti in altre città sono stati chiusi. Gli operatori turistici, in questa circostanza – ha concluso Ivana Jelinic - in caso di partenze imminenti e già programmate possono mettere a disposizione dei clienti anche destinazioni alternative. Però non tutte le aree della Cina sono chiuse al flusso turistico, al momento”.
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