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Covid: accordo Regione-Aiop, in Sicilia vaccini anche nelle Case di cura private

29 Aprile 2021 17:53, di Redazione
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Effettueranno fino a un massimo di 80 somministrazioni al giorno per ciascuna struttura

In Sicilia anche le Case di cura convenzionate faranno la propria parte nella campagna di vaccinazione anti-Covid, effettuando fino a un massimo di 80 somministrazioni al giorno per ciascuna struttura. E’ il risultato dell’Accordo stipulato dalla Regione Siciliana e dall’Associazione italiana ospedalità privata che consente, in tutto il territorio dell’Isola, di ampliare ulteriormente gli Hub e i Centri vaccinali. Il protocollo, siglato dal presidente Nello Musumeci e dal numero uno di Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo, non prevede alcun costo a carico della Regione.

In particolare, le Case di cura organizzeranno gli aspetti logistici e sanitari (personale, locali, frigoriferi, etc) necessari ad accogliere quanti vorranno ricevere il vaccino, mentre spetterà alle Asp assicurare l’approvvigionamento e la consegna dei vari sieri.
Le Case di cura, inoltre, metteranno a disposizione un “team†composto da almeno un medico (per le eventuali reazioni avverse), un infermiere e un amministrativo, i quali dovranno prima essere stati vaccinati. Il personale in questione sarà formato dalle Asp. Anche nelle strutture private, i criteri di somministrazione del vaccino, ovviamente, rispecchieranno le priorità e i target del Piano nazionale. Le strutture private che aderiranno all’iniziativa andranno via via ad aggiungersi (sulla piattaforma telematica per le prenotazioni) a quelle già attivate dalla Regione e operative in Sicilia.

Intanto a Palermo ha preso il via oggi pomeriggio a Palermo a Villa Zito, sede della Fondazione Sicilia, la campagna vaccinale "Accanto agli ultimi", voluta dal governo regionale in collaborazione con il Comune e la stessa Fondazione. L’iniziativa prevede la somministrazione di siero per i senza fissa dimora che abbiano compiuto i 60 anni d'età.

Presenti all'evento il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il presidente della Fondazione Sicilia Raffaele Bonsignore, il commissario palermitano per l’emergenza Covid Renato Costa, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando con l'assessore alle Attività sociali Giuseppe Mattina e il vicepresidente della Caritas regionale don Sergio Ciresi. Diverse decine le dosi somministrate oggi pomeriggio, tra i dipinti di Renato Guttuso e Pippo Rizzo, e lo stesso numero è previsto giornalmente nelle prossime settimane.

«Da una parte ci sono i furbetti del vaccino che vogliono saltare la fila - ha detto Musumeci - dall'altra i non garantiti, quelli cioè che credono di non essere percepiti come aventi diritto, talmente si sentono invisibili. E quindi serve qualcuno che si occupi di loro: lo abbiamo fatto noi perché il diritto alla salute non deve conoscere distinzione alcuna. La Fondazione Sicilia ci ha messo a disposizione questi prestigiosi locali, il commissario per il Covid ha approntato il personale sanitario e infermieristico. Abbiamo dato alla nostra Isola la possibilità di accreditarsi ancora una volta come la Terra della solidarietà concreta. Speriamo che altrove possano imitare questa esperienza, che testimonia come, pur tra mille problemi e mille distrazioni, guardare agli “ultimi†diventi una priorità».
 

«Anche la cultura della solidarietà - ha sottolineato Bonsignore  - deve essere motivo di impegno da parte della Fondazione Sicilia che unitamente alla Regione e al Comune sta facendo una corsa contro il tempo per vaccinare tutti. E siamo voluti partire pure noi dai più deboli. È una iniziativa importante che testimonia che le fondazioni come la nostra non hanno un patrimonio proprio ma dell'intera collettività».
 

Anche il sindaco di Palermo ha voluto ringraziare gli enti per il loro impegno a favore degli ultimi: «A nome della città voglio esprimere ringraziamento - ha detto Orlando - per questa sintesi tra uno spazio artistico-espositivo e le vaccinazioni. Tutto questo è la conferma di come tutti siamo convinti che mascherine e vaccini siano la via maestra per sconfiggere questo terribile male».

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