Covid-19. Da domani settore edile bloccato e chiusura degli impianti di Calcestruzzi
L'ANCE ha chiesto al Governo un provvedimento per fermare i lavori nel rispetto dell'emergenza coronavirus
A partire da domani settore edile bloccato in tutta la provincia di Trapani, per domani è stata fissata la chiusura degli impianti di varie aziende di Calcestruzzi e questo comporterà come conseguenza il blocco delle imprese edili trapanesi che già vivono una situazione gravissima. “Una scelta dolorosa per tutti legata all'emergenza Covid-19” - scrive Giovan Battista Donato, responsabile Euro Calcestruzzi che assieme alla Calcestruzzi Ericina Libera, Mannina Vito srl, Calcestruzzi Barone e Calcestruzzi Craparotta, ha deciso di sospendere le proprie produzioni e la propria attività da lunedì 16 marzo sino al 25 marzo e fino a nuova disposizione, “per preservare – scrivono - la salute dei lavoratori, delle loro famiglie e contrastare, il pericolo di contagio da Coronavirus”. Chiusi gli impianti di calcestruzzi, l'Associazione nazionale costruttori edili, Ance, ha chiesto al Governo, un provvedimento immediato che consenta alle imprese di fermare i lavori. “Vista l’impossibilità di assicurare in tutti i cantieri le indispensabili misure di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori – dice il presidente di Ance Trapani, Rosario Ferrara -abbiamo chiesto un provvedimento che consenta di poter sospendere i cantieri, fatte salve le situazioni di urgenza ed emergenza. L’organizzazione del cantiere, non consente di conciliare la prosecuzione dei lavori con le nuove disposizioni stabilite dal Governo a partire dalla distanza. A questo poi da lunedì bisogna aggiungere anche la mancanza di forniture vista la chiusura degli impianti di calcestruzzi”.“Va fatta una premessa, la salute e la sicurezza vanno tutelati prima di qualsiasi altro interesse compreso quello economico – dice Gregory Bongiorno, presidente di Confindustria Trapani. Fatta questa premessa va detto che il Covid 19 nella nostra provincia sta avendo non pochi effetti negativi sia a livello economico che occupazionale. Già da lunedì sono state attivate Casse Integrazioni Ordinarie per circa 75 lavoratori, le aziende hanno avuto una riduzione di ordinativi. Successivamente all'ultimo DPCM moltissime altre aziende hanno chiuso e ci aspettiamo che non appena sarà attivata la CIG (cassa integrazione guadagni,) il numero dei lavoratori in cassa integrazione aumenterà a livello esponenziale. Come imprese ci auguriamo che finisca l'emergenza sanitaria e che grazie al sostegno economico di governo nazionale e regionale si possa ripartire e recuperare quanto perduto in termini di quote di mercato e di commesse”.
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