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Da un pool di associazioni nasce la "Rete per la Vita"

09 Marzo 2018 12:41, di Redazione
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Si è costituita ieri a Trapani la “Rete per la Vita”: a dare forma al sodalizio sono stati, nel corso di un incontro, i rappresentanti delle associazi...

Si è costituita ieri a Trapani la “Rete per la Vita”: a dare forma al sodalizio sono stati, nel corso di un incontro, i rappresentanti delle associazioni Osservatorio per la Legalità e per i Diritti violati, Simona Genco Onlus, Azione Cattolica, Codici, Movimento per la Vita, Centro di Aiuto alla Vita, Centro Italiano Femminile, Forum delle Famiglie e Movimento Cristiano dei Lavoratori. Erano presenti all'incontro anche la sindaca di Erice Daniela Toscano, il presidente del Consiglio comunale Giacomo Tranchida, l’assessore con delega alle Politiche sociali Patrizia Baiata, una delegazione del Movimento 5Stelle e, a titolo personale, l'ex comandante della Polizia municipale di Trapani Biagio De Lio, che sono intervenuti apportando alcune idee costruttive al progetto. La “Rete” avrà una dimensione provinciale e lo scopo sarà quello di promuovere iniziative finalizzate alla sensibilizzazione nel territorio circa il diffuso problema della violenza di genere e dei soggetti deboli, oltre che agire per una pronta tutela delle loro vittime. Tra gli obiettivi il riconoscimento come Osservatorio da parte degli enti locali, la realizzazione di un Centro di prima accoglienza e di ascolto per donne vittime di violenza - anche accompagnate da minori - che decidono di denunciare, attraverso una gestione condivisa tra i vari Comuni consorziati, con la nuova Provincia e con l’ausilio delle varie cooperative e associazioni onlus e di volontariato, oltre che con il coinvolgimento di risorse umane qualificate quali psicologi, medici, assistenti sociali ed avvocati. “Tra gli immobili utilizzabili – spiega l’avvocato Vincenzo Maltese, presidente dell'Osservatorio per la Legalità e per i Diritti violati – vi potrebbero essere senza dubbio quelli confiscati alla criminalità organizzata già assegnati ai Comuni”. "Tra le altre proposte avanzate - continua Maltese - c'è quella di contribuire ad un tangibile miglioramento della normativa riguardante stalking e femminicidio (Legge n.119/2013) e, in particolare, l’aspetto relativo alle misure cautelari verso gli autori di tali violenze, con particolare attenzione a quelle perpetrate tra le mura domestiche e nell’ambito lavorativo". Non sono mancate poi, proposte volte ad assicurare la tutela del nascituro frutto di violenza: “A tale delicata situazione – spiegano l’avvocata Giacoma Scibilia del Movimento per la Vita e la professoressa Maria Rita Pecorella Vita per il Centro di Aiuto alla Vita – si potrebbe porre rimedio cercando di dare supporto alla donna perché possa portare a termine la gravidanza (per esempio coinvolgendo anche ginecologi che eseguono visite gratuitamente etc) e, qualora la donna non volesse tenere il bambino, si potrebbero installare sul territorio - così come avviene ad oggi nel resto d’Italia - le "Culle per la Vita", riscaldate e poste all'ingresso di conventi, chiese, Curie vescovili e Comuni dove le mamme possono riporre i loro bimbi affidandoli alla Provvidenza”. Tra gli altri obiettivi della “Rete per la Vita”, poi, iniziative volte ad arginare la dilagante piaga dell'azzardo, della ludopatia e della usura attraverso la richiesta di sottoscrizione, da parte di sindaci e Amministrazioni locali, di ordinanze “anti-slot” sul modello dei Comuni di Torino, Roma e Rimini. La “Rete” è aperta all'adesione di tutti coloro che vorranno spendersi per la tutela della persona e della vita, prefiggendosi di diventare un vero e proprio laboratorio di idee ed uno stabile punto di riferimento sul territorio. Il primo evento in programma nelle prossime settimane sarà una tavola rotonda sui "Conflitti familiari".

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