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Damiano replica a Fazio: "False le accuse su manutenzione verde pubblico"

05 Aprile 2017 18:25, di Redazione
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Dopo le ennesime accuse di cattiva amministrazione, mossegli prendendo spunto dalla questione dell'abbattimento delle Eritrine, non poteva mancare la ...

Dopo le ennesime accuse di cattiva amministrazione, mossegli prendendo spunto dalla questione dell'abbattimento delle Eritrine, non poteva mancare la replica del sindaco Damiano al deputato regionale e candidato sindaco per Trapani Girolamo Fazio. “Altrettanto paradossale e ridicolo - scrive il primo cittadino di Trapani - trovo il comunicato stampa del cittadino Girolamo Fazio ormai avvezzo a ‘sparare’ sentenze di sicuro effetto mediatico ma prive del benché minimo riscontro oggettivo, infarcite di personali considerazioni e, in quanto tali, irrilevanti sia sotto il profilo amministrativo sia sotto quello fattuale. Il suo pervicace e ostinato perseverare, prima come consigliere comunale e oggi, decaduto dalla carica, come privato cittadino, nell’attacco a testa bassa contro non già l’Amministrazione ma contro la persona, ne delinea l’indole e la levatura". Damiano sottolinea che "l'Amministrazione comunale, nella sua più ampia accezione, ha adottato, suo malgrado, un provvedimento necessario e urgente sulla base di valutazioni, esame e analisi dei resoconti prodotti da professionisti del settore" e precisa che è FALSA, documentalmente FALSA e offensiva, non solo nei riguardi dell’Amministrazione ma anche dell’intera collettività, evidentemente ritenuta bovina, l’affermazione secondo la quale ‘…nei cinque anni precedenti, su tutto il territorio comunale, nulla è stato fatto per la manutenzione ordinaria del verde pubblico.’ Sa bene egli, così come i cittadini - prosegue Damiano - che l’Amministrazione comunale ha operato, con le difficoltà di una dotazione prima di soli sei giardinieri, oggi di tre (causa pensionamento), nella manutenzione del verde pubblico cittadino e delle frazioni con interventi ordinari, magari non ottimali per numero di personale e per scarse risorse finanziarie. Ricorderà il signor Fazio delle sue prime interrogazioni al sindaco (estate 2012) nelle quali gli attribuiva la responsabilità delle nefaste conseguenze, ad opera del punteruolo rosso, su talune palme distribuite sul territorio, in parte già morenti nella primavera precedente (era Fazio). Così come è documentalmente riscontrato il costante, anche nel corso dei cinque anni, intervento con insetticida specifico svolto dai giardinieri nelle prime ore del mattino per salvare le palme superstiti, oggi ancora lì al loro posto. Così come non gli è sfuggita la piantumazione nei giardini della piazza Vittorio Emanuele e viale Regina Elena, quando si sono trovate le risorse, di venti palme dattifere. E a nessuno sono sfuggiti gli interventi di potatura di siepi, alberi ed altre essenze sia nelle ville comunali, sia nelle scuole, che nei giardini, che nelle vie cittadine e periferiche". Il sindaco fornisce un elenco di massima: . via G.B.Fardella; . piazza V. Veneto (ove circa un anno fa un’eritrina venne in parte abbattuta dal vento); . viale Duca d’Aosta (ove circa un anno fa due eritrine vennero in parte abbattute dal vento); . viale Regina Elena; . piazza D’Antoni (angolo Via Firenze); . viale delle Sirene; . significativa potatura delle secolari magnolie all’interno della villa Margherita; . via Convento San Francesco di Paola/via dei Cedri; . corso Pier Santi Mattarella; . via San Bernardino; . viale Regione siciliana; . via Tenente Alberti; . via Salvatore Calvino (ove circa un anno fa un’eritrina venne in parte abbattuta dal vento); . piazza G.G. Ciaccio Montalto (nota al signor Fazio per avervi egli una sede); . via XXX Gennaio; . via Giuseppe Palmeri; . Marausa e Marausa Lido, Rilievo, Locogrande, Salinagrande, Palma, ecc. "Quindi mi chiedo - prosegue Damiano - perché, quali motivazioni, quale risentimento, quale astio anima il signor Fazio quando, falsamente e in modo plateale, dice NULLA ÈSTATO FATTO? NULLA vuol dire avere trovato le risorse che già dal 2015 ad oggi hanno consentito di affidare a ditta esterna e ad agronomi competenti nel settore il compito di verificare lo stato di salute e, quindi, la stabilità di 717 alberi, dei quali 104 già abbattuti (80 solo sullo scorrimento veloce ove l’accidentale caduta di uno di essi, mai controllati, provocò la morte di un operaio) e 39 in corso di abbattimento per la loro grave compromissione?" VERO - afferma il sindaco - è che gli ‘…gli alberi …devono essere …controllati e mantenuti in ordine, curati… facendoli …coesistere con l’ambiente urbano creando un arredo irrinunciabile della città.’, ma non dice, il signor Fazio, dei controlli e delle cure non effettuate durante la sua aurea e gloriosa epopea amministrativa (nella quale potevano ben assumersi dottori agronomi-forestali che oggi sarebbero patrimonio del Comune!) e, che oggi hanno manifestato le nefaste conseguenze richiedendo, ahimé, un intervento estremo e radicale; VERO è, infatti, che in quel periodo la sua Amministrazione non risulta avere espletato alcun appalto per verifiche e potature, dimostrandosi, invece, prodiga di appalti per nuove piantumazioni". Damiano conclude con l'affondo sulla vicenda della Biblioteca Fardelliana" di cui Fazio dice che "è meglio non parlare per carità di patria…": Èbene che se parli, invece, e se ne parli a ragion veduta e con l’intento di risolvere i gravissimi problemi che da troppo tempo, per disinteresse dei competenti organismi istituzionali, l’affliggono, invece di fare illusoria campagna elettorale sui drammi familiari altrui (mi riferisco ai lavoratori dipendenti)". "Egli - prosegue il sindaco riferendosi a Fazio - con linguaggio volgare, mi attribuisce un buco di 4 milioni: gli rammento che, detto un po’ meglio, il disavanzo di 4 milioni nel progetto di bilancio è stato determinato dalla ‘fuga preordinata’ di qualche consigliere che ha fatto venire meno il numero legale nel corso dell’adunanza consiliare. Ma in tema di buchi, ben sa il signor Fazio che non sono mai stato a vedere il suo buco, non avendone interesse, ma l’ho sempre accusato di non aver deliberatamente rispettato il patto di stabilità, lasciando, conseguentemente, la nuova amministrazione nell’impossibilità di amministrare serenamente".

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