Damiano resta sindaco della città
Si è fermata a 15 voti a favore la mozione di sfiducia che avrebbe dovuto concludere anticipatamente il mandato del sindaco Vito Damiano. Dopo circa 8...
Si è fermata a 15 voti a favore la mozione di sfiducia che avrebbe dovuto concludere anticipatamente il mandato del sindaco Vito Damiano. Dopo circa 8 ore di confronto, avviato stamattina alle 10.45, e il voto ad appello nominale, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Bianco ha comunicato che la mozione di sfiducia - presentata a suo tempo da 13 consiglieri - ha ottenuto 15 voti a favore, insufficienti per la sua approvazione, e 11 contrari. Queste le dichiarazioni di voto: Fazio: “Il mio gruppo vota sì”. Guaiana: “Il gruppo di Forza Italia vota sì alla sfiducia”. Abbruscato: “Pur non essendo la nostra mozione di sfiducia il gruppo Pd vota sì”. Vassallo (Psi): “Votiamo a favore della mozione ma rispettiamo eventuali posizioni differenti nel nostro gruppo”. Cafarelli (Psi): “Voto contro la sfiducia”. Passalacqua: “Voto contro la mozione. Èsolo frutto di una lite all’interno della Destra ed io non voterò mai una cosa della Destra”. Sveglia: “Chi dice che oggi la città non vuole Damiano dice una falsità . Chiudere un’esperienza amministrativa perché si sta già preparando un ‘dopo’ non mi va bene. Quindi voto no alla sfiducia insieme al collega La Porta”. Briale: “Voto contro mozione”. Sia Cafarelli che Passalacqua, quindi, hanno disatteso le indicazioni di partito e per l'esponente del PD già si ventila l'adozione di provvedimenti disciplinari, fino all'espulsione. "Possiamo andare avanti nel nostro lavoro ancora per un anno e mezzo - ha commentato a caldo Damiano dopo il risultato - si è fatto del terrorismo sociale facendo credere ai cittadini che tutto va male". Il sindaco ha confermato che si va verso una nuova giunta nella quale troveranno spazio, necessariamente, le componenti politiche che lo hanno sostenuto votando contro la mozione. "Ho chiesto di dare un contributo per portare avanti questa azione amministrativa. La politica entrerà in giunta a patto che dia una mano a portare avanti il programma". La seduta si è chiusa con le dimissioni del consigliere comunale Totò La Pica che, come aveva annunciato nei giorni scorsi ha deciso di lasciare i banchi di palazzo Cavarretta e ne ha dato formale comunicazione all'aula.
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