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De Martino: "No assoggettamento del porto all'Authority di Palermo"

29 Gennaio 2015 11:26, di Niki Mazzara
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Il presidente del Nuovo Consorzio del porto di Trapani, Andrea De Martino, giudica "gravi ed oltremodo lesive" le dichiarazioni del presidente dell’Au...

Il presidente del Nuovo Consorzio del porto di Trapani, Andrea De Martino, giudica "gravi ed oltremodo lesive" le dichiarazioni del presidente dell’Autorità portuale di Palermo, Vincenzo Cannatella pubblicate sul quotidiano "La Sicilia" lo scorso 23 gennaio. L'argomento al centro della querelle è la riforma dei porti italiani. In una lettera inviata a parlamentari e sindaci della provincia di Trapani il presidente del Consorzio contesta le affermazioni di Cannatella su un possibile assoggettamento del porto di Trapani all'Autorità portuale palermitana e la sua trasformazione ad "approdo strategico per il traffico merci con container". “In pratica - scrive De Martino - il presidente dell’Autorità portuale di Palermo ha già deciso, ex ante e al posto del Parlamento italiano, il futuro del porto di Trapani”, anticipando le proposte prese dal Comitato per la Portualità e la Logistica, formato dai 15 "saggi" nominati dal ministro Maurizio Lupi, che saranno inserite in un disegno di legge che il governo Renzi presenterà alle Camere. Per il presidente De Martino: “Le affermazioni sono molto gravi ed oltremodo lesive nei confronti della libertà di impresa degli operatori portuali trapanesi, non solo perché Trapani è vista sempre da Palermo come una terra di conquista, come già avvenuto alla Sovrintendenza, all’Asp, al Consorzio Universitario, all’ex Provincia, ma anche perché, approfittando della riforma dei porti, si vuole imporre ad un altro territorio i propri progetti e le proprie idee, modificando, in questo modo, la vocazione turistica e diportistica delle attività legate al nostro porto”. Attraverso la nota il presidente del Nuovo Consorzio per il porto lancia un appello ai parlamentari regionali, nazionali ed europei della provincia di Trapani, oltre che ai sindaci, per chiedere un intervento "forte e determinato nelle competenti sedi istituzionali, non solo per rimettere ragionevolmente nei giusti binari la questione della riforma dei porti, ma anche per sottolineare e ribadire il legittimo riconoscimento dell’autodeterminazione della popolazione trapanese". Il documento è stato indirizzato anche a più di 100 associazioni no profit ed Imprese commerciali, industriali e turistiche della provincia di Trapani.

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