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Dedicato ai "giusti" un percorso museale

22 Dicembre 2012 18:10, di Niki Mazzara
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Un museo allestito su due piani: a pian terreno le testimonianze dei primi venticinque siciliani “giusti”, a primo piano, invece, uno spazio dedicato ...

Un museo allestito su due piani: a pian terreno le testimonianze dei primi venticinque siciliani “giusti”, a primo piano, invece, uno spazio dedicato agli eventi: piccoli concerti, mostre e proiezione di filmati. Nei prossimi mesi nascerà così il Museo dei giusti all’interno del Seminario vescovile di piazza della Repubblica a Mazara del Vallo. Il progetto è stato presentato stamattina nell’aula magna del Seminario, alla presenza dei parenti di alcuni dei venticinque siciliani “giusti” scelti in questa prima fase progettuale. Ad illustrare il progetto è stato don Francesco Fiorino, rettore del seminario: «A pian terreno una sala accoglierà l’esposizione con le testimonianze che ci verranno donate dai parenti – ha detto Fiorino – ma ci saranno anche dei totem interattivi che consentiranno di leggere le biografie, scritti e messaggi dei protagonisti. A primo piano, invece, uno spazio è dedicato agli eventi. Pensiamo, infatti, di realizzare piccoli concerti, proiezione di filmati, mostre ed incontri». L’obiettivo è quello di non perdere la memoria, di tramandarla e così far conoscere ai giovani d’oggi chi erano Luigi Pirandello, don Pino Puglisi, Rosario Livatino, il cardinale Salvatore Pappalardo e tanti altri. Parole di gratitudine nei confronti dell’iniziativa sono state espresse da Vito Lo Monaco, presidente del centro studi “Pio La Torre” di Palermo ma anche da Sergio Mattarella (fratello di Piersanti), Giovanni Chinnici, figlio del giudice Rocco assassinato dalla mafia, Gaetano e Giuseppina Puglisi, fratello e nipote di don Pino, Claudia Arcidiacono, nipote del cardinale Salvatore Pappalardo, Pina Maisano, moglie di Libero Grassi. Una testimonianza musicale di Eliodoro Sollima è stata offerta dai figli Giovanni e Luigi che hanno eseguito due brani del padre, marsalese d’origine poi trapiantato a Palermo. «La memoria non può essere spazzata dalla quotidianità degli evewnti – ha detto il Vescovo monsignor Domenico Mogavero – ecco perché bisogna non dimenticare il passato ma, soprattutto, farne tesoro e raccogliere le testimonianze di questi siciliani “giusti” affinché si tramandino tra le generazioni». L’allestimento del museo inizierà dopo che verrà completata la prima fase di raccolta: già a don Francesco Fiorino sono arrivati - da parte del nipote Pierluigi - alcune testimonianze scritte di Luigi Pirandello. Ed ancora altri scritti di Luigi Sturzo. La Diocesi di Mazara del Vallo, qualche mese addietro, ha già realizzato il cortometraggio “Lu parrineddu” su don Pino Puglisi: il fratello Gaetano e i nipoti Giuseppina e Carmelo hanno raccontato lo zio Pino e le sue vacanze a Selinunte.

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