Donna trovata morta a Trieste.
La sepoltura è stata autorizzata ma non la cremazione.
Il corpo di Liliana Resinovich la donna scomparsa il 14 dicembre e il cui cadavere è stato ritrovato nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni sarà sepolto ma non cremato. A stabilirlo la Procura di Trieste. Il caso ancora non è stato risolto e se dovesse essere necessario bisognerà procedere ad ulteriori esami sul corpo per accertare la verità sulla vicenda e quindi la salma potrebbe essere riesumata.
La pm titolare delle indagini Maddalena Chergia dopo la Tac e l'autopsia ha concesso il nulla osta affinchè si svolgessero i funerali e successivamente la sepoltura.
Nel frattempo si attende il risultato degli esami tossicologici , per i quali in realtà occorreranno parecchi giorni sul materiale organico prelevato dal corpo e quelli sugli ogetti trovati addosso , ai quali sta lavorando la Polizia scientifica. Nessuna ipotesi sulle cause della morte al momento è stata esclusa.
Il quotidiano " Il Piccolo" due giorni fa ha pubblicato una lettera che il fratello della donna, Sergio Resinovich, avrebbe mandato mediante i suoi avvocati Luigi Fadalti e Francesco Furlan del Foro di Treviso , al marito Sebastiano Visintin, il quale ha smentito , chiedendo che il corpo della moglie venga sepolto e non cremato , come si ipotizza avrebbe preferito la coniuge.
Visintin avrebbe riferito al giornale triestino di " non aver mai parlato di cremazione" e che al contrario bisogna " fare un funerale che sia normale" . I funerali dovrebbero aver luogo in forma strettamente privata nella chiesa della parrocchia di San Giovanni Decollato, il quartiere dove Liliana Resinovich abitava con suo marito.
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