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Cronaca

Effetto Coronavirus: in Sicilia disdette dell'80%. Lo dice il presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina

27 Febbraio 2020 17:22, di Laura Spanò
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"L’economia è paralizzata e bisogna trovare le contromisure per impedire che la situazione possa provocare danni più gravi a tutta l’economia" - dice invece Patrizia Di Dio presidente di Confcommercio Palermo

I primi effetti del contagio da Coronavirus si chiamano "disdette" di prenotazioni alberghiere in particolare. Lo afferma l presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina, presente in qualità di presidente nazionale Assoturismo anche ai tavoli nazionali per arginare la crisi del comparto. "Al momento registriamo quasi l’80% di disdette delle prenotazioni alberghiere, soprattutto lì dove c’erano eventi che sono stati annullati. Stiamo istituendo un tavolo regionale per verificare l’onda lunga dell’effetto coronavirus sulle aziende e registrare le disdette".

"La stagione primaverile - dice Messina - è saltata e chiediamo aiuti anche al governo regionale. L’emergenza sanitaria viene prima di tutto e la nostra collaborazione con le istituzioni è massima ma dobbiamo pensare alla sopravvivenza delle imprese, a partire da quelle medio-piccole che rappresentano la gran parte delle imprese ricettive dell’isola e che hanno subito un colpo durissimo. Per potere rialzare la china - aggiunge Messina - ci vorrà del tempo, soprattutto per recuperare sul turismo estero, perché l’Italia in questo momento è tra i paesi da evitare. Una cosa è certa: per quanto riguarda le aziende del turismo, l’emergenza è nazionale, riguarda tutte le regioni e non solo le zone rosse".

"L’economia è paralizzata e bisogna trovare subito le contromisure per impedire che la situazione possa provocare danni ancora più gravi a tutta l’economia a causa di una psicosi collettiva, irrazionale e autolesionista, provocata da una comunicazione in molti casi irresponsabile o superficiale, con affermazioni non sufficientemente ponderate".  Lo dice invece Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo. "Come fa, ad esempio, un uomo delle istituzioni a invitare i turisti del nord a non venire in Sicilia? Spendiamo decine di milioni all’anno per promuovere il turismo e poi chiediamo alla gente di stare a casa propria? Noi di Confcommercio, al contrario, tutti i turisti a venire in Sicilia, proprio perché la situazione è sotto controllo. E invito tutti i commercianti a veicolare soprattutto le notizie positive per controbilanciare l’ondata di allarmismo ingiustificato”.

Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, ha già chiesto alla Confederazione Nazionale che vengano estesi anche a Palermo i provvedimenti che il Governo dovrà mettere in campo a sostegno delle imprese in ginocchio. “In particolare, abbiamo chiesto la sospensione delle scadenze contributive e fiscali, l’estensione del fondo integrazioni salariali alle piccole e micro aziende e l'attivazione della Cassa in deroga per le altre. Occorrerà anche una moratoria per i mutui con le banche.

“La gente ha la percezione di essere di fronte a una sorta di peste bubbonica e senza speranza - commenta la Di Dio -: non è così ed è ora che vengano veicolati messaggi corretti attraverso una informazione seria, rigorosa, chiara e prudente”.

“L’economia in soli pochi giorni è alla paralisi. Sono convinta che la popolazione avrà gli anticorpi necessari per fronteggiare il coronavirus ma in una economia fragilissima come la nostra non abbiamo gli anticorpi necessari per fronteggiare l’emergenza da psicosi irrazionale. Anche a Palermo tutti i settori commerciali sono già stati pesantemente penalizzati, dal turismo alla ristorazione ma anche i trasporti e il commercio al dettaglio. Rischiamo di morire di fame prima ancora che di coronavirus”. “La salute - conclude Patrizia Di Dio - è ovviamente il bene primario, è giusto adottare le necessarie contromisure al diffondersi di questa nuova influenza secondo quanto stabilito dai medici e dalla comunità scientifica ma la speculazione mediatica ha creato un irresponsabile e ingiustificato allarmismo, provocando il panico collettivo”. 


 

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