Evasione dal carcere di Favignana. Assolti Renato Persico e Silvia Lupo
Atti trasmessi alla Procura di Roma per agire contro il Dap
Trapani - Il tribunale monocratico, giudice Roberta Nodari ha assolto il dirigente dell’amministrazione penitenziaria Renato Persico e l’ufficiale della polizia penitenziaria Silvia Lupo. I due erano finiti sotto processo per il reato di colpa in custodia, in pratica per non aver adottato tutte le disposizioni che se fossero state applicate non avrebbero permesso l’evasione di tre detenuti dal carcere di Favignana.
La vicenda risale all’ottobre del 2017, tre detenuti evasero calandosi dalle mura del carcere con delle lenzuola legate come una corda. I tre evasi vennero catturati cinque giorni dopo, non erano riusciti a lasciare l’isola.
Nel corso dell’ultima udienza del processo tenutasi ieri, il pubblico ministero, Antonella Trainito, ha chiesto l’assoluzione dei due imputati, chiedendo nel contempo la trasmissione degli atti alla Procura di Roma, in quanto per il pm Trainito la contestazione di reato rivolta a Persico, difeso dall’avvocato Michele Cavarretta, e alla Lupo, difesa dall’avvocato Donatella Buscaino, va semmai rivolta all’amministrazione del Dap, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. La sede del Dap è a Roma, da qui la competenza della Procura capitolina.
Gli accertamenti e le indagini, evidenziate nel corso delle udienze hanno fatto emergere come per tempo e prima della clamorosa evasione, la direzione del carcere, all’epoca affidata a Persico, e la comandante Lupo, avevano ragguagliato il Dap sulla necessità di attuare diversi interventi per la sicurezza della casa di reclusione di Favignana. Per il pm Trainito c’è stata quindi una colpa che ha cagionato l’evasione, ma questa va individuata presso il Dap e quindi nei confronti del direttore generale del tempo, che avrebbe omesso di riscontrare le necessità che la direzione carceraria di Favignana aveva più volte rappresentato. Il giudice Nodari pronunciando l’assoluzione ha accolto la richiesta del pm di trasmettere gli atti alla Proura della Capitale. Spetterà adesso alla Procura di Roma procedere nei confronti del direttore del Dap dell’epoca, per le presunte colpe omissive. Si è chiusa così una vicenda giudiziaria ovviamente risultata amara per la comandante Lupo e per il direttore Persico, che frattanto ha lasciato Trapani, dove ha diretto anche la casa di reclusione Cerulli, per assumere altri incarichi. Per le difese, “giustizia è stata fatta”.
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