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Fazio lascia tutto e pensa a difendersi

13 Giugno 2017 20:40, di
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Conferma quanto si era intuito avrebbe detto. Mimmo Fazio lascia la campagna elettorale e invita i suoi elettori a non votarlo al prossimo ballottaggi...

Conferma quanto si era intuito avrebbe detto. Mimmo Fazio lascia la campagna elettorale e invita i suoi elettori a non votarlo al prossimo ballottaggio. Aggiunge che si dimette da deputato e che non andrà in Consiglio comunale ad occupare lo scranno che gli spetterebbe anche da candidato sindaco sconfitto e che, da semplice cittadino, sarà il coordinatore del gruppo che lo ha sostenuto. Un discorso preparato, messo nero su bianco in un comunicato diffuso ai giornalisti presenti. Fazio non ha mancato di lanciare accuse per il modo, che ha detto di non condividere, in cui sono state dato le informazioni sulla sua vicenda giudiziaria. Poi, dopo le interviste, ha incontrato i suoi sostenitori a cui, con tono commosso e rotto, ad un certo punto, anche dalle lacrime, ha illustrato il motivo della sua decisione, sottolineando il "mare di fango" che gli è stato gettato addosso e che viene giornalmente gettato addosso alla città. Un gesto che umanamente è comprensibile ma che non si presta alla “non umanità” di quei consiglieri comunali che, comprensibilmente dal loro punto di vista, sarebbero risultati eletti in caso di vittoria di Fazio al ballottaggio. Questi hanno deciso di continuare la campagna elettorale e di andare a votare per il loro candidato sindaco nel tentativo di ottenere una affermazione e, quindi, andare a sedere a palazzo D’Alì. Una soluzione che, comunque, non porterebbe da nessuna parte, visto che lo stesso Fazio ha già annunciato che se l’elettorato volesse ugualmente premiarlo, il giorno dopo si dimetterebbe. Non si sentirebbe di amministrare con serenità, dovendo quotidianamente fare i conti con le accuse - che lui rigetta - che gli vengono rivolte. In tal caso per la città di Trapani si aprirebbero le porte del commissariamento del Comune. Una situazione che potrebbe durare anche diciotto mesi, durante i quali per Trapani ci sarebbe solo gestione ordinaria. E questo, Fazio, ha dimostrato di non volerlo. Queste le dichiarazioni integrali di Fazio. Carissimi Trapanesi, i giorni appena trascorsi sono stati i più difficili della mia vita. In occasione del mio arresto ho subito considerato la scelta di fare un passo indietro rispetto a tutti i miei pubblici impegni. Ho ritenuto di non farlo perché avevo la serena coscienza e l’assoluta certezza di non essere un corrotto ed ho ritenuto di non farlo per il rispetto che dovevo alle tante persone che avevano accettato di proporsi per il consiglio comunale nelle liste che avevano deciso di sostenere, non solo e non tanto la mia persona, quanto e soprattutto un valido e concreto progetto di rinascita della città. Ho deciso, quindi, di potere e di dovere andare avanti, ritenendo di poter essere capace di affrontare e sopportare la gogna mediatica e giustizialista che si era immediatamente industriata a riversare fiumi di fango su di me auspicando, ingenuamente, che mi si sarebbe stato dato atto che ero stato colpito da una accusa tutta da provare e non da una condanna. Alla terribile esperienza della carcerazione, che ho avuto la fortuna di patire nella mia casa e circondato dall’affetto della mia famiglia, è seguito il brevissimo periodo della campagna elettorale in cui mi sono visto circondato dalla vicinanza umana dei candidati che mi hanno confermato fiducia, allorquando avrebbero potuto comprensibilmente revocarmela, e mi sono visto destinatario di reiterate dichiarazioni di confermata stima espresse per le strade da numerosi cittadini. Dalla prova che ho affrontato, dopo avere superato prima le maldestre trappole che meschini avversari politici avevano teso per ostacolare la mia partecipazione alle elezioni sulla scorta di un'inesistente incompatibilità ed indi la limitazione della mia libertà personale, sono uscito col cuore colmo di sincera gratitudine verso i tantissimi che non mi hanno soltanto onorato del loro voto ma anche e soprattutto del loro calore umano; sono uscito con l’orgoglio di aver visto elette nelle liste che mi sostenevano persone di alte qualità e sono uscito fiero per avere lavorato insieme a tanta bella gente mossa esclusivamente dal fine di volere offrire un servizio alla città. Dalla stessa prova, tuttavia, sono uscito umanamente devastato, a causa del processo sommario a cui mi ha sottoposto certa stampa che, linciandomi quotidianamente ed ininterrottamente, mi ha presentato come colpevole di nefandi reati e c olpevole, soprattutto, di avere oltraggiato la mia città per non avere ritirato immediatamente la mia candidatura dopo avere appreso di essere indagato. Orbene, la fiducia di cui in così tanti mi avete onorato, dandomi credito soltanto sulla mia parola ed a dispetto dei mediatici costrutti accusatori, se mi rafforza, per un verso, nella voglia di lottare per vedere riconosciuta la mia correttezza ed onestà, mi impone, per altro verso, di riconsiderare - per tutelare la città - la scelta iniziale di continuare il mio impegno politico. Voglio, infatti, evitare di poter essere causa diretta od indiretta di pregiudizio all’immagine della città ed alla efficacia della futura azione amministrativa e voglio sottopormi al giudizio che mi attende da semplice cittadino per vedere riconosciuta nelle aule di giustizia la mia integrità e la mia correttezza, verità che nell’intimo della mia coscienza già conosco. Ho, pertanto, assunto la decisione irrevocabile di abbandonare la competizione elettorale e di rinunciare, al contempo, ad ogni impegno e carica politica. Ho la certezza che alcuni ominicchi, alcuni scribacchini ed alcuni politicanti locali da strapazzo, non mancheranno di riversare ulteriori ampolle di odio su di me, spiegando la mia scelta alla stregua della paura di poter essere nuovamente arrestato, ovvero diversamente commissariato, anche per gli effetti di una inesistente ineleggibilità. Ma chi mi conosce sà che tra i miei tanti difetti non v’è assolutamente la pavidità, anche se sono un uomo che conosce il rispetto, la commozione ed il pudore. Avendo, comunque, piena consapevolezza che la mia decisione non sarà da molti condivisa, che essa sarà da molti criticata e per molti miei elettori motivo di delusione, prego i cittadini trapanesi di comprenderla considerando che per rappresentare degnamente la città che amo non potrei fare conto soltanto sulla mia serena coscienza e sulla pubblica fiducia che mi è stata affettuosamente confermata. E non posso mancare, ancora, di chiedere perdono ai candidati delle liste che mi hanno sostenuto che a causa del mio passo indietro perderanno il loro diritto a potere aspirare agli scranni consiliari che avrebbero certamente onorato. Affido, dunque, al movimento cittadino che si è politicamente raccolto intorno a me, ai consiglieri che sono stati eletti, ai candidati che li hanno supportati ed ai tanti cittadini che non intendono rassegnarsi in alcun modo al declino in cui versa la città, il mio forte invito ad operare perché questa terra possa finalmente sdoganarsi dalla immagine largamente falsa, sbrigativa e distorta che la vorrebbe rappresentare soltanto quale centro di malaffari massonico-mafiosi e di diffuse corruttele ed assicuro a tutti che non risparmierò alcuna mia risorsa od energia per cancellare con la verità quanto di detta immagine negativa oggi taluni vorrebbero disonestamente collegare a me. Alla mia Trapani ed a tutti i cittadini auguro ogni bene.

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