Festival della Cultura Ebraica e d'Israele
Salemi,23 novembre 2009 - Ieri, nel corso di una Conferenza Stampa presso la sede dell’Associazione della Stampa estera in Italia a Roma, č stato pre...
Salemi,23 novembre 2009 - Ieri, nel corso di una Conferenza Stampa presso la sede dell’Associazione della Stampa estera in Italia a Roma, è stato presentato il «Festival della Cultura ebraica e d’Israele» che s’inaugura giovedì 26 alle 21,00 al Centro Kim di Salemi in via Rocco Chinnici con l’anteprima siciliana di «Yossl Rakover si rivolge a Dio», un monologo scritto da Kolitz Zvi e portato in scena da Vittorio Sgarbi. Perché un Festival sulla cultura ebraica e d’Israele ? Sarà l’occasione per riflettere sulla complessità e sulla ricchezza del mondo ebraico in una dimensione di dialogo culturale, artistico e religioso.Alla conferenza stampa di ieri erano presenti Vittorio Sgarbi che di Salemi da circa un anno e mezzo è sindaco, Nicolas Ballario, Direttore Artistico del Festival, Ahamad Rafat, esperto delle vicende iraniane e mediorientali presso l’agenzia Adnkronos International di Roma, membro fondatore dell’Associazione «Iniziativa per la Libertà d’Espressione in Iran» e componente del comitato esecutivo di Information «Safety and Freedom», Daniele Nahum, Presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia.Il Festival proseguirà fino a sabato 28 novembre, tre intense giornate dedicate alla cultura ebraica e d’Israele attraverso proiezioni cinematografiche, mostre, conferenze, spettacoli teatrali e musicali, riti religiosi e degustazioni. La città siciliana ha un forte legame storico con gli ebrei. Nel 1492, prima dunque del decreto di espulsione degli Ebrei emanato dal cattolicissimo re di Spagna, a Salemi vi era una comunità numerosa insediatasi nel quartiere della Giudecca ancora oggi riconoscibile. Vittorio Sgarbi, nella Conferenza Stampa di presentazione, ha osservato: «Perché un Festival della cultura ebraica a Salemi ? Perché in questa città della Sicilia, ebrei, cristiani e musulmani hanno convissuto senza ghetti. Questo Festival, come le altre iniziative culturale realizzate in questi mesi, è l’inizio di una palingenesi: far rinascere una città per anni dimenticata e associata alle vicende di mafia. Noi da oltre un anno tentiamo di mettere qualche elettrodo alle mummie per rianimarle. Una prodigiosa quantità di proposte, di iniziative.Oggi la Sicilia, dal punto di vista culturale, è un cimitero infinito. Culturalmente prevale il prodotto surgelato. Ai giovani non viene dato spazio. L’unica economia che hanno praticato in Sicilia è quella delle pale eoliche.   A Salemi c’è un fuoco, che è un po’ come quello delle puttane per strada, suscita curiosità . E in questi mesi abbiamo acceso tanti fuochi.Programmi per il futuro ? Ho intenzione di realizzare una moschea, di allestire un Gay Pride e un convegno internazionale di “vu cumprà ”». Il Direttore Artistico del Festival Nicolas Ballario: «Questo Festival è nato grazie alle spinte continue di Vittorio Sgarbi. E’ il primo vero Festival della cultura ebraica e d’Israele. Perché anche d’Israele ? Vogliamo avvicinare sempre di più Israele all’Europa per abbattere il suo isolamento verso il resto del mondo.Teniamo particolarmente alla sezione politica. I diritti umani si garantiscono attraverso la politica». Daniele Nahum: «Oggi Israele è l’unico paese dell’area mediorientale che rispetta i diritti umani. Questo Festival, che dedica una via agli studenti iraniani, fa di Salemi la capitale dei diritti umani nel mondo».Ahmad Rafat: «Ricordare gli studenti iraniani e richiamare l’attenzione del mondo e dei media su quello che accade in Iran è un gesto coraggioso. Questo messaggio che parte dalla prima Capitale d’Italia Unita sarà molto importante per quei ragazzi che, rischiando la vita, lottano per la libertà di espressione.Nedà ha alzato un cellulare per fare una foto e l’hanno uccisa. Ringrazio Daniele Nahum ma soprattutto Vittorio Sgarbi per questo sostegno che dà al movimento pacifico iraniano». Molti eventi, tranne quelli che cadono durante lo Shabbat (la festa del riposo che viene osservata ogni settimana, il sabato, da coloro che sono di religione ebraica), sono stati organizzati con l'importante collaborazione dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia. «Questo Festival si è trasformato in occasione rara di confronto e dibattito - dice il Direttore Artistico Nicolas Ballario - la taratura delle rappresentazioni, dei dibattiti e delle esposizioni è cosa che non si vede tutti i giorni. Il clima di odio verso Israele è sempre più preoccupante, speriamo di dare un piccolo contributo al dialogo attraverso queste manifestazioni».Vittorio Sgarbi: «Dopo il Festival del Cinema Visioni, Salemi si pone ancora al centro del dibattito religioso con il Festival della Cultura Ebraica e d’Israele, per testimoniare una storia e una tradizione di tolleranza e civiltà . Particolarmente significativa è la presenza di alcune opere poco conosciute al grande pubblico di Amedeo Modigliani di cui, con l’universale grandezza, si vogliono ricordare le origini ebraiche». «Siamo veramente contenti - dichiara Daniele Nahum, Presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia - di aver collaborato alla realizzazione di questo Festival, una occasione irripetibile da un punto di vista culturale per l'Italia e la Sicilia. Durante il Festival, insieme alla Città di Salemi e al suo primo cittadino Vittorio Sgarbi, daremo un importante esempio di rispetto dei diritti umani in Iran e nel mondo, inaugurando la Via Studenti di Teheran». Il Festival – che è patrocinato dell’Università degli Studi di Palermo - indagherà in particolare cinque ambiti: politica, letteratura, cinema, teatro e arte. ’inaugurazione dunque avverrà giovedì 26 alle 21,00 al Centro Kim con l’anteprima di «Yossl Rakover si rivolge a Dio» emozionante monologo scritto Kolitz Zvi, portato in scena da Vittorio Sgarbi. Il Teatro sarà nuovamente protagonista con la rappresentazione di «Chisimb’Arca», scritto e diretto da Haim Baharier, che giunge a Salemi grazie alla collaborazione di Andrée Ruth Shammah, Direttrice del teatro Parenti di Milano. Ampio spazio sarà dedicato al dibattito e all’approfondimento politico e letterario, creando momenti di confronto con esponenti di spicco della cultura e della politica quali Alain Elkann, Franca Sozzani, Paolo Terni, Fiamma Nirenstein e il dissidente iraniano Ahmad Rafat. Il Festival dedica ampio spazio ai diritti umani: sarà dedicata una via (Salemi sarà la prima città italiana a farlo) agli studenti di Teheran. Protagonista anche il cinema. Dan Muggia, grande critico cinematografico italo-israeliano e Direttore Artistico del Pitiglioni Kolno’a Festival di Roma, con la partecipazione di importanti nomi del giornalismo cinematografico italiano, sarà relatore di una lezione magistrale dedicata al cinema israeliano contemporaneo, presentando alcune tra le produzioni più interessanti degli ultimi anni. Il momento più emozionante nella giornata di chiusura del Festival, durante la quale prenderà vita un evento artistico unico sulla scena internazionale, sarà all’interno del Museo Civico di Salemi, Vittorio Sgarbi presenterà la mostra «Amedeo Modigliani. La linea del cuore. Disegni e Dipinti 1910-1917», nove opere poco conosciute al grande pubblico del Maestro Modigliani, il più famoso degli artisti di religione ebraica, realizzate durante il lungo soggiorno francese dell’artista, provenienti da una collezione privata. L'esposizione continuerà fino al 15 febbraio 2010. In concomitanza sarà inaugurata altresì la mostra di Osvaldo Licini «Angeli ribelli e altri» in cui verranno esposti venti disegni di proprietà della Galleria di Arte Contemporanea di Ascoli Piceno. Le mostre, curate da Vittorio Sgarbi e coordinate da Giada Cantamessa, consentiranno un confronto f ra le prove grafiche dei due pittori che strinsero amicizia a Parigi durante il primo conflitto mondiale e che furono accomunati da una reciproca sensibilità pittorica per la linea. Il tutto circondato da importanti oggetti sacri della tradizione ebraica concessi dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina.Finito il Festival, le mostre rimarranno aperte fino a notte, e al castello Svevo si potrà gustare insieme alle tante mostre presenti anche il vino «Vittorio il Novello Garibaldi», vino novello creato in onore del Sindaco e presentato proprio durante la serata. Questo appuntamento sarà occasione per introdurre anche un altro grande vino «Salemi 1860», il vino dell’Unità d’Italia, che sarà disponibile in 1000 bottiglie numerate. Per informazioni: laboratorio@cittadisalemi.it, telefono 0924.991406
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