Aggiornamento. Formazione professionale: arresti tra Alcamo, Marsala e Palermo
Blitz della guardia di finanza coordinata dalla Procura europea e dei pm di Trapani: 24 indagati
Aggiornamento 13.07 - Il modus operandi del gruppo prevedeva la gestione dei fondi pubblici non per le finalità ufficiali legate alla formazione professionale, ma per ottenere vantaggi elettorali e personali. Posti di lavoro presso il CE.SI.FO.P. e l'Associazione TAI sarebbero stati utilizzati come "merce di scambio" per garantire appoggi politici. Tra i beneficiari dei posti di lavoro distribuiti dal sodalizio criminale figurano Sara Accardi, figlia del consigliere comunale di Marsala Michele Maurizio Accardi, Antonio Peppino Licari, nipote del consigliere comunale Pellegrino Guglielmo Ferrantelli, e Antonio Parrinello, figlio di Vanessa Titone, altro consigliere comunale di Marsala.
Il sistema avrebbe coinvolto anche Gianni Monteleone, figlio del presidente del consiglio comunale di Custonaci, e Antonio Giancana, consigliere comunale di Castelvetrano.Â
Tra i consiglieri comunali marsalesi in carica raggiunti da provvedimenti giudiziari ci sono Pino Ferrantelli, Massimo Fernandez, Vanessa Titone e Michele Accardi, tutti eletti nella maggioranza del Sindaco Massimo Grillo alle ultime elezioni amministrative.
 E tra gli indagati dell'operazione su corruzione, politica e formazione, c'è anche l'ex consigliere di Erice, Alessandro Manuguerra. Le accuse a suo carico ruotano attorno a reati di riciclaggio e malversazione, legati alla gestione dell'ente di formazione CE.SI.FO.P. e all'Associazione TAI.
Secondo l'ordinanza "Manuguerra avrebbe preso parte a un vasto disegno criminoso coordinato da Antonino Papania, ex senatore della Repubblica e dominus del CE.SI.FO.P., ente destinatario di fondi pubblici per la formazione professionale. Il sistema prevedeva l'uso illecito di fondi provenienti da progetti finanziati dalla Regione Sicilia, destinati all’occupabilità e alla formazione di soggetti disabili e vulnerabili. Manuguerra è accusato di aver ricevuto compensi per un totale di 1.600 euro, derivanti da somme provenienti da bonifici eseguiti dall’Associazione TAI, uno degli enti sotto controllo dell’organizzazione. Questi compensi sarebbero stati giustificati con attività di prefazioni mai rese, mentre in realtà avrebbero finanziato il suo impegno attivo nella campagna elettorale di Simona Mannina, capolista del Movimento VIA, partito politico legato a Papania. Le indagini hanno rivelato che le somme ricevute da Manuguerra e da membri dell'organizzazione provenivano da fondi pubblici ottenuti tramite false dichiarazioni e documenti ingannevoli. Tra le transazioni sospette figurano anche pagamenti all'ASD FC Mazara Calcio per €6.100. Compensi ad altri beneficiari tra cui Vito Bongiorno, Felice Massimo Fernandez e lo stesso Manuguerra, oltre ad altre persone vicine al sistema organizzato da Papania.
Trapani 9.49 - Torna a far parlare di se ancora una volta l'ex senatore alcamese Nino Papania, questa volta coinvolto in una maxi operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza di Trapani. L'attività riguarda soldi della formazione professionale finanziati dall’Unione europea che sarebbero stati spesi per finanziare il movimento politico Via fondato da Nino Papania e aumentare il consenso elettorale.
Ideatore del meccanismo illecito scoperto dalla finanza sarebbe stato l’ex senatore alcamese. Il lavoro degli investigatori delle fiamme gialle è stato coordinato dalla Procura Europea e da quella di Marsala. A pochi giorni dall'operazione antimafia della polizia di Trapani, Papania viene raggiunto da una nuova misura cautelare dopo che lo scorso settembre è stato arrestato per scambio elettorale politico-mafioso.
Secondo la ricostruzione dei pm europei Calogero Ferrara e Amelia Luise la formazione professionale sarebbe stata usata come un “bancomat” dalla politica e luogo di privilegi.
Quattordici persone sono state raggiunte da una misura cautelare personale – fra arresti domiciliari, divieto di dimora e di contrattare con la pubblica amministrazione – ma gli indagati sono in tutto 24 fra cui sei esponenti politici locali. I finanzieri hanno accertato come parenti e amici, pur non avendo le competenze necessarie, avrebbero ottenuto lavori, nomine e promozioni negli enti di formazione in cambio del sostegno elettorale.
I finanzieri dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Trapani stanno eseguendo una serie di perquisizioni. I reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e di condotte di riciclaggio e autoriciclaggio. Oltre a Papania un ruolo chiave avrebbero avuto Ignazio Chianetta, esponente del movimento Via (Valori, impegno, azione) di Marsala, Manfredi Vitello, consigliere del comune di Cinisi in provincia di Palermo, e Angelo Rocca, dirigente regionale dell’Mpa poi responsabile provinciale del movimento Via.
Il meccanismo ruotava attorno agli enti Cesifop (Centro Siciliano per la formazione professionale), Ires (Istituto di studi e ricerche economiche e sociali) e Associazione Tai che avrebbero ottenuto indebitamente finanziamenti gravanti sul Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014/2020 per oltre 8,7 milioni di euro da destinare allo svolgimento di corsi di formazione e di progetti in ambito sociale. Come hanno scoperto però gli investigatori delle fiamme gialle si tratta di progetti che in parte non sarebbero stati organizzati. Dei finanziamenti previsti circa ottocentomila euro sono stati già percepiti e impiegati, secondo l’accusa, per “spese personali o connesse a iniziative di sostegno del movimento politico Via e a campagne elettorali”. Altri 2,5 milioni di euro stavano per essere erogati.
Il gip ha ordinato il sequestro per equivalente di circa 1 milione di euro, pari all’ammontare delle somme che sarebbero state malversate o riciclate, il sequestro preventivo dei circa 8 milioni di euro residui già finanziati.
Tra i 24 indagati anche esponenti politici che rivestono o hanno rivestito cariche nei Comuni di Marsala, Custonaci, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo ed Erice. Le indagini hanno consentito di accertare come a sei esponenti politici locali – quattro dei quali attualmente consiglieri presso i Comuni di Marsala e Custonaci, e, soprattutto, a loro congiunti, pur privi dei requisiti e delle competenze richieste, siano state assegnate o promesse posizioni lavorative, nomine e promozioni presso i citati enti di formazione, in cambio del sostegno garantito al predetto movimento politico.
Per l'accusa avrebbero contribuito al sistema messo in piedi dall'ex senatore Nino Papania.
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