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Forza Italia Vs Forza Italia

22 Dicembre 2014 15:52, di Niki Mazzara
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Che non fosse un idillio si era subito capito, così come si era capito che prima o poi si sarebbe arrivati allo scontro frontale. Così è stato. Il per...

Che non fosse un idillio si era subito capito, così come si era capito che prima o poi si sarebbe arrivati allo scontro frontale. Così è stato. Il perentorio tono con cui il consigliere comunale Francesco Salone attacca il coordinatore provinciale , il senatore D’Alì, è indicativo dello stato di tensione nel partito berlusconiano. Salone in un comunicato esprime le sue riserve sulla gestione del partito da parte del senatore, padre di Forza Italia in provincia parlando di Democrazia “che D'Alì con le sue nomine disconosce”, sostenendo che “Il partito va rifondato a partire dai congressi e dalle primarie. D'Alì non può permettersi di gestire il partito di Forza Italia come se fosse un satrapo. L'Emilia è lontana alcune centinaia di chilometri ma quanto il partito di Forza Italia ha dovuto registrare in quella regione appena un mese fa, non è dissimile da quello che potrebbe accadere in Sicilia ed in provincia di Trapani se si dovesse continuare a gestire il partito in modo tale da allontanarne le forze più vive e più dinamiche della società per garantire i soliti noti”. Salone continua il suo affondo dicendo che “ Non è circondandosi dei suoi fedelissimi ed allontanando gli altri che D'Alì potrà risollevare le sorti di Forza Italia “ e, maliziosamente ricordando che il senatore è tornato in Forza Italia “ dopo la sua esperienza nel Nuovo Centro Destra accanto ad Angelino Alfano che ha deciso di fare da sgabello al Pd di Renzi (Governo che solo oggi il Senatore critica)” sostiene che l’atteso segnale di democrazia interna non si sia registrato, anche in virtù del fatto che D’Alì sia stato investito dell’incarico “con la benedizione del senatore Vincenzo Gibiino, in palese contraddizione con le norma statutarie come giustamente contestato autorevolmente anche dall'on. Saverio Romano per casi analoghi accaduti nella Sicilia Orientale”. Salone è un fiume in piena e mostra in pieno la sua avversione, politica, al senatore ex sottosegretario il quale, “ perpetuando un vizio d'origine, senza consultare la base, anzi volutamente ignorandone quella parte che rappresenta altre aree, altri interessi legittimi, altri metodi di esprimere la politica, ha invece preferito il suo solito vecchio ed ormai superato modo di operare: nominare chi non mette in discussione la sua linea. Lo ha fatto fino ad un paio di giorni fa nominando ancora altri coordinatori comunali senza però essere legittimamente investito da una elezione congressuale, ribadisco, in aperta e palese violazione dello statuto del partito “. Tutte nomine che, secondo Salone, non hanno “ alcun valore statutario e nessuna legittimazione politica, non valgono !!”. Il tono è di quelli che continuano di solito con il “se li incarti e porti a casa”. Poi, la scelta di campo di Salone che sposa le tesi di Raffaele Fitto quando invoca il «superamento del metodo delle nomine e delle cooptazioni» e proclama di stare con Fitto che, “presto, sarà a Trapani. Lo aspettiamo dopo la pausa natalizia, per ampliare il dibattito politico locale che in maniera non dissimile da quanto accade a livello nazionale, ricerca nuove formule di rappresentanza interna al partito”. In chiusura l’invito a D'Alì a “dare un segnale di vera democrazia, non può ignorare che le indicazioni che ha dato e le nomine che ha fatto non sono condivise con molti attivisti e con tanti amministratori locali. Si può accettare e comprendere che in forza della sua storia pregressa, benché proveniente dal NCD, al senatore D'Alì possa essere conferito un ruolo commissariale super partes; non è invece condivisibile che nomini chi vuole senza ascoltare nessuno della base. Basta nomine dall'alto; basta liste bloccate e listini, basta con i congressi solo annunciati e mai celebrati. che purtroppo D'Alì ha perpetuato quando invece poteva dare Il mio è un urlo di aperto dissenso”. Insomma , guerra aperta tra due generazioni a confronto.

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