"Gettateilgettone", ma la piazza non risponde
Niente mobilitazione cittadina contro l'aumento del gettone di presenza dei consiglieri comunali. Chi si attendeva, dopo le polemiche di queste settim...
Niente mobilitazione cittadina contro l'aumento del gettone di presenza dei consiglieri comunali. Chi si attendeva, dopo le polemiche di queste settimane, che i trapanesi affollassero piazza Vittorio Veneto come era accaduto lo scorso anno contro l'aumento della Tares è rimasto deluso. La manifestazione organizzata per oggi pomeriggio, a partire dalle 17, ha raccolto, forse, poco più di un centinaio di persone a fronte delle quali il dispositivo di ordine pubblico messo in atto dalle forze dell'ordine ha finito per apparire finanche abbondante. Una delegazione di cittadini è stata ricevuta a Palazzo D'Alì dal sindaco Damiano che, già ieri, aveva manifestato la sua disponibilità ad un incontro, anche se in questa vertenza non è diretta parte in causa. Erano presenti anche gli assessori Antonino Giglio, Giuseppe Licata e Giuseppe Parisi.  Mancava, invece, l'interlocutore principale, il Consiglio comunale, a cominciare dal suo presidente, Giuseppe Bianco, che ha fatto sapere di essere, comunque, disponibile ad incontrare i cittadini nei prossimi giorni. Il documento contenente la richiesta di revocare l'aumento del gettone di presenza e una serie di proposte su come la maggiorazione che i consiglieri percepiranno potrebbe essere utilizzata, soprattutto nel settore dei servizi sociali, è stato, quindi, consegnato al sindaco. Damiano, da parte sua, ha confermato la riduzione del 30 per cento della sua indennità e di quella degli assessori. "Io il disagio sociale di questa città lo tocco con mano tutti i giorni - ha risposto poi ai cittadini - e di situazioni davvero penose ne vedo tante. Quando ci siamo trovati a dover allestire il bilancio di previsione - ha proseguito - e ci siamo dovuti misurare con i tagli che bisognava apportare, dato che l'inutile e il superfluo lo abbiamo tagliato già dal 2012, abbiamo dovuto iniziare a tagliare sul necessario. Vi posso dire che questa è stata la cosa peggiore che abbiamo dovuto fare, perchè quando inizi a tagliare sul sociale non tagli solo servizi, tagli anche l'occupazione. Ci siamo fermati, abbiamo detto ma che stiamo facendo! Una persona che viene pagata dal Comune per fornire prestazioni assistenziali deve mangiare, magari ha anche una famiglia da mantenere, e questo ci ha fermato la mano. E' facile, altrimenti, dire taglia qui, taglia là ".
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