"Giornata contro la violenza sulle donne", il camper della Polizia in piazza
Nella "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne", che si celebrerà sabato prossimo 25 novembre, la Polizia di Stato sceglie di stare vic...
Nella "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne", che si celebrerà sabato prossimo 25 novembre, la Polizia di Stato sceglie di stare vicina alle donne con la campagna "Questo non è amore" che prevede, in tutte le province italiane, la presenza di camper, pullman, gazebo informativi con il supporto di equipe di operatori specializzati. Anche a Trapani, nella centralissima piazza Vittorio Veneto, sarà predisposto un presidio mobile, composto da un camper della Polizia di Stato e da un gazebo, che accoglierà tutti coloro che vorranno acquisire informazioni sul tema della violenza di genere. A livello nazionale sono state 18.600 le donne avvicinate tramite l'iniziativa che mira a rompere il muro di isolamento che spesso circonda le vittime. La diminuzione, negli ultimi due anni di femminicidi, violenze sessuali, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori non ferma l’impegno di prevenzione: non solo perché il numero assoluto delle vittime continua ad essere inaccettabile, ma perché l’esperienza di Polizia e associazioni, da tanti anni impegnate su questi temi, mostra l’esistenza di un "sommerso" che, troppo spesso, non si traduce in denuncia. Ogni tre giorni e mezzo avviene, in media, l’uccisione di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali. Oltre alla tutela offerta dalla legge, che va dagli strumenti dell’ammonimento al divieto di avvicinamento fino ai domiciliari e al carcere per i casi più gravi, la battaglia più importante si gioca sul campo della prevenzione in cui la Polizia di Stato è impegnata, non solo nel contribuire attraverso l’informazione al superamento di una mentalità di sopraffazione, ma a fare da sentinella per intercettare prima possibile comportamenti violenti e intimidatori. In questa prospettiva si muove l’adozione, dall’inizio dell’anno , del protocollo E.V.A. (Esame delle Violenze Agite) da parte di tutte le Questure d’Italia. Procedura che consente agli equipaggi di Polizia, chiamati a intervenire su casi di violenza domestica, di sapere se ci siano stati altri episodi in passato nello stesso ambito familiare. Tutto questo attraverso una procedura che prevede la compilazione di checklist che, anche in assenza di formali denunce, spesso impedite dalla paura di ancor più gravi ritorsioni, consentono di tracciare situazioni di disagio con l'obiettivo di tenerle costantemente sotto controllo e procedere all'arresto nei casi di violenze ripetute.
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