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Giornata in memoria delle vittime nelle miniere

07 Novembre 2021 09:00, di Francesco Graziano
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Una riflessione critica

Il 12 novembre di ogni anno verrà celebrata in Sicilia la “Giornata in memoria delle vittime nelle miniereâ€. Il governo Musumeci ha appena votato un apposito disegno di legge, da trasmettere alla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana subito dopo la pubblicazione. L’iniziativa del governo stabilisce che “in occasione della Giornata regionale, in tutti i luoghi pubblici e privati sia osservato un minuto di silenzio dedicato alle vittimeâ€.

La scelta della data non è casuale: il 12 novembre del 1881 nella miniera di Gessolungo, in provincia di Caltanissetta, quando a seguito di un’esplosione ci furono 65 vittime, tra le quali 19 carusi.

Secondo il presidente della Regione “il provvedimento ha lo scopo di rinnovare la memoria di tutti quei siciliani deceduti tragicamente all’interno di miniere, in disumane condizioni di sfruttamento e senza alcuna tutelaâ€. Si calcola che dall’Unità d’Italia agli anni Sessanta del secolo scorso siano stati circa 350 i siciliani morti all’interno delle miniere dell’isola.

Ora condividiamo in pieno l’iniziativa di ricordare almeno per un giorno tutte quelle persone morte perché sottoposte a “disumane condizioni di sfruttamento e senza alcuna tutela†come ha ricordato il Presidente Musumeci durante il suo intervento.

Viviamo in un Paese in cui sulle cosidette “Giornate della memoria†ci si è sempre divisi; questa volta non penso che per motivi ideologici ci saranno scontri, spaccature, divisioni, non sentiremo frasi “o stai da quella parte parte o stai contro di noiâ€. Questa volta tutti uniti. Evviva! È proprio il caso di dirlo. Resta però una domanda di fondo: non è ipocrita ricordare le vittime di chi era sottoposto a condizioni lavorative disumane in una Italia dove si continua ancora a morire per lavoro? Non è ipocrita ricordare delle vittime che oggi come allora subiscono “condizioni di sfruttamento†che in una nazione civile non dovrebbero esistere? Invece dei minuti di silenzio, delle Giornate della Memoria, perché, ad esempio, non intensificare i controlli nei cantieri per assicurarsi che i lavoratori possano esercitare la propria professione in sicurezza o nei ponteggi per essere assolutamente certi che gli operai non rischino di cadere e – nei casi migliori - rompersi qualche osso senza fortunatamente perdere la vita?

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