Giunti al porto 466 migranti, tra loro un congolese alla ricerca della moglie
Il suo primo pensiero, appena giunto a terra, è stato quello di avere notizie della moglie, partita dalla Libia qualche giorno prima di lui. Il 26enne...
Il suo primo pensiero, appena giunto a terra, è stato quello di avere notizie della moglie, partita dalla Libia qualche giorno prima di lui. Il 26enne congolese Coco è sbarcato, stamattina, al porto di Trapani insieme ad altre 465 persone, dopo aver viaggiato a bordo della nave "Dignity I" dell'associazione "Medici senza Frontiere". I migranti erano stati recuperati in tre distinti interventi mentre navigavano al largo delle coste libiche, a bordo di quattro imbarcazioni. I responsabili del Comitato della Croce Rossa di Trapani hanno subito attivato le procedure previste dal programma "Restoring family links" per rintracciare la donna, che si chiama Lidia ed è al terzo mese di gravidanza. Il giovane congolese ha riferito di essere finito in prigione insieme alla moglie, in una località nel sud della Libia, dove poi sono stati separati. Una volta liberati si sono ritrovati e sono riusciti a raggiungere il porto di Sabrata dove la donna si è imbarcata alla volta dell'Europa. "Non siamo partiti insieme - ha detto Coco - perchè non avevamo abbastanza soldi per pagare il viaggio di entrambi e così ho preferito che andasse lei per prima". Il giovane ha anche riferito di aver deciso di lasciare il Congo - dove sono rimasti sua madre e due suoi fratelli - per via del suo attivismo contro l'attuale governo del Paese. Ha detto anche che stava seguendo corsi di formazione per diventare perito elettrotecnico. Alla domanda su come, adesso che è giunto dall'altra parte del Mediterraneo, immagini possa essere il suo futuro ha risposto che la sua priorità è ritrovare la moglie e poi continuare a formarsi per lavorare. Il congolese ha lasciato intendere che le condizioni in Libia per i migranti che vogliono partire verso l'Europa sono terribili. "Non posso parlarne adesso - ha detto - sono troppo confuso e traumatizzato e penso solo a ritrovare la mia donna". Tra i migranti, tutti apparsi in buone condizioni di salute, tranne alcuni casi di scabbia, c'era un giovane con evidenti segni di percosse e fratture multiple alle costole, tanto che è stato sbarcato dalla nave sulla speciale "tavola spinale". In particolare, oggi al molo Ronciglio, sono giunti 411 uomini e 55 donne, di cui otto in stato di gravidanza. Un centinaio i minori - accompagnati e non - tra cui dieci bambini al di sotto dei cinque anni e tre neonati, due di pochi giorni ed uno di tre mesi. Tra i Paesi di provenienza Bangladesh, Costa d'Avorio, Senegal e altre nazioni della fascia sub sahariana ma anche alcune decine di nordafricani. Ad attenderli sul molo la consueta "macchina" dell'accoglienza con i volontari CRI e delle altre associazioni di protezione civile, i sanitari e le forze dell'ordine. I migranti saranno trasferiti all'hotspot di Milo per le procedure di identificazione mentre 150 saranno condotti a Palermo perché la struttura trapanese, in attesa di conoscere le destinazioni dei migranti che vi sono ancora ospitati dopo esservi giunti nelle scorse settimane, non è in grado di accogliere tutti quelli arrivati oggi. Negli ultimi giorni sono oltre 5mila i migranti recuperati in mare dalle navi impegnate nelle operazioni di soccorso.
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