Giuseppe Benenati rinuncia a portare avanti la candidatura a sindaco
Dopo l’operazione della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di Paquale Perricone e di altre cinque persone - accusati di associazione per de...
Dopo l’operazione della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di Paquale Perricone e di altre cinque persone - accusati di associazione per delinquere, corruzione aggravata, bancarotta fraudolenta, abuso d’ufficio, intestazione fittizia di beni e truffa aggravata - il suo avvocato e candidato sindaco di Alcamo Giuseppe Benenati ha comunicato che non porterà avanti il suo impegno nella competizione elettorale. Entrambi, domenica scorsa, avevano partecipato al Congresso provinciale del Psi a Trapani e Perricone era stato nominato tra i componenti della segreteria politica provinciale del partito. Benenati ha diffuso una lettera agli Alcamesi nella quale ripercorre le tappe che lo avevano portato ad accettare di tornare in competizione, dopo l'esperienza del 2007, per la carica di sindaco e spiega i motivi che lo portano a rivedere la sua decisione alla luce delle sconvolgenti risultanze dell'inchiesta condotta dalla Procura trapanese. "Non ho nessuna remora - scrive - ad affermare che uno di quelli che con maggiore insistenza mi aveva chiesto di continuare nella candidatura è stato Pasquale Perricone che è stato poi uno dei tanti convinti miei sostenitori. Sciascia distingueva tra uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaqquaraquà ; ritengo di appartenere alla prima categoria e se una persona mi ha mostrato attenzione e stima non sono certamente il tipo del rinnegamento di Pietro e non dirò mai: “non conosco quell’uomo!”. Quanto è avvenuto in questi giorni sul piano giudiziario è a conoscenza di tutti. Dico subito che non faccio parte di quella folta schiera di forcaioli che gridano immediatamente allo scandalo o di quell’altra che, quando li riguarda, parlano di giustizia ad orologeria. Rispetto tutte le iniziative giudiziarie ma non mi sposto da un millimetro dal principio costituzionale che vuole che ogni cittadino debba essere considerato non colpevole fino a sentenza definitiva". "Cosa diversa - prosegue Benenati - è l’opportunità politica che non ha regole o leggi da rispettare ma trova fondamento nell’assetto morale di ogni uomo che, se dotato di un minimo di dignità e di sensibilità , non può far finta di niente. Considererò autentico sciacallaggio il comportamento di quanti volessero cogliere al balzo l’occasione per farne odioso strumento di propaganda politica, pronti a puntare il dito anziché guardare nel proprio armadio ma non posso dimenticare di avere fatto dell’onestà , della correttezza e della probità il mio cavallo di battaglia e non perché siamo in campagna elettorale ma perché è il modo di essere della mia persona. Poiché non si può andare in Paradiso a dispetto dei Santi e non essendomi consentito, allo stato delle cose, un formale ritiro, comunico che ho preso la decisione di non portare avanti la mia candidatura. Mi scuso con quanti, candidati, assessori designati, amici o semplici sostenitori, ho coinvolto in questa avventura e dai quali ho ricevuto sincero affetto; sapranno capire che se ho preso questa decisione è perché ritengo di essere una persona per bene. E’ solo questione di onestà intellettuale e di coerenza: scusate se è poco!".
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