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L’attore valdericino propone un monologo ispirato a Shakespeare
“Mannaggia a Shakespeare - L’ultima lettera di Shylock” è un monologo scritto da Nicola Fano e che ha per protagonista un noto e controverso personaggio dell’opera “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare: Shylock, per l'appunto. E’ un usuraio, è avido e bramoso di vendetta nei confronti di Antonio, un mercante cristiano, che sempre lo ha insultato e umiliato pubblicamente perché di una fede diversa dalla sua; è un ebreo. Shylock è convinto che nei secoli l'immagine degli ebrei sia stata profondamente condizionata in negativo dalla descrizione che ne ha fatto Shakespeare nella sua commedia e per questo manda delle lettere al suo autore pretendendo delle spiegazioni. A proporre i lavoro, domani sera e il 21 agosto alle 21.30 , al Teatro San Barnaba di Valderice Giuseppe Spezia, trentenne valdericino, emigrato, come tanti giovani, a Roma per studiare all’Università ( scienze politiche) coltiva un forte interesse per il teatro. Nella Capitale ha frequentato corsi e scuole di recitazione, regia e drammaturgia, formandosi con Armando Pugliese, Massimo Venturiello, Walter Pagliaro, Giuseppe Marini, Sergio Castellitto, Piero Maccarinelli, Michela Andreozzi, Paola Minaccioni, Gianni Clementi, Claudio Boccaccini, Mercedes Martini, Marta Savina, Claudia Gusmano. Nel 2018 è in tournée con Massimo Venturiello, anche al teatro antico di Taormina. Nel 2019 è coprotagonista di “Un Edipo” con Giuseppe Pambieri, che debutta nella cornice del Festival Asti Teatro e poi in tournée, anche in una bellissima alba durante le Dionisiache presso il Teatro di Segesta. Ha scritto e diretto due spettacoli teatrali, “Nessuno su tutti” e “Enrico IV Picciottu” di questo anche unico interprete e col quale ha debuttato presso il teatro Don Bosco di Trapani in gennaio 2020. Ha scritto e preso parte in diversi cortometraggi anche vincitori di alcuni premi e ha da poco concluso il triennio in Teatro presso la scuola di alta formazione Officina delle arti Pier Paolo Pasolini di Roma.
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