Gli morì il figlio in un incidente sul lavoro. La mamma chiede un lavoro "sicuro"per il marito e l'altro figlio
Chi può non volti le spalle a questa famiglia
Lo scorso 7 gennaio a Custonaci, mamma Cristina Angelo Biondo, ha perso per un tragico incidente sul lavoro, suo figlio Giovanni. Aveva appena 21 anni Giovanni, ed è morto cadendo da una scala mentre potava un albero in un giardino di una abitazione privata.
Una caduta fatale per il giovane che non disdegnava anche piccoli lavori per guadagnare un po’ di soldi, e quella mattina stava eseguendo dei lavori di giardinaggio su commissione per conto terzi, lavori senza alcuna sicurezza.
In questi giorni mamma Cristina ha lanciato un accorato appello, con la dignità che solo una mamma che ha subito un grande dolore può fare e lo fa dalla sua pagina facebook. “Vi chiederete perché sto scrivendo qua. Scrivo perché mio figlio è morto lavorando. Lui – racconta mamma Cristina - faceva tutti i lavoro, cercava un lavoro in regola e in sicurezza ma questo non è mai arrivato”. Poi continua. “A casa siamo rimasti in quattro. Mio marito è mio figlio sono disoccupati in cerca di occupazione. Pensavo che dopo questa disgrazia qualcuno si facesse avanti per offrire del lavoro a loro, ma niente. Con il cuore in mano chiedo se c'è qualcuno che cerca un ragazzo o una persona volenterosa per qualsiasi lavoro purché sia un lavoro che rispetti tutte le norme di sicurezza,anche perché qua la situazione economica è disastrosa Un grazie in anticipo per chi occuperà un po del suo tempo per leggere in mio grido di aiuto”.
Un lavoro “sicuro” chiede mamma Cristina, che ha 40 anni è nata con un tumore e le è stato tolto un occhio, che non ha mai percepito una pensione dallo Stato. Un lavoro “sicuro” (quindi rispettando le norme di sicurezza) per i due uomini di casa, un lavoro che possa aiutare la sua famiglia già piena di tanto dolore. “Giovanni – conclude– stava racimolando i soldi per comprare una casetta dove andare ad abitare con la sua ragazza. I miei ragazzi non mi hanno mai dato preoccupazioni, buoni e rispettosi”. Chi può non volti le spalle a questa famiglia. In questa provincia crediamo ci siano tante persone di buona volontà che sono in grado di aiutare mamma Cristina e la sua famiglia. Facciamo in modo che il suo appello venga accolto.
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