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I comuni siciliani:non privatizzare l'acqua

25 Novembre 2009 18:06, di Niki Mazzara
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Palermo, 25 novembre 2009 – Centinaia di persone, tra cui diversi sindaci, assessori e consiglieri comunali di circa cento comuni siciliani hanno ogg...

Palermo, 25 novembre 2009 – Centinaia di persone, tra cui diversi sindaci, assessori e consiglieri comunali di circa cento comuni siciliani hanno oggi attuato una manifestazione di protesta nello spiazzo antistante l'Assemblea regionale siciliana contro la  privatizzazione delle reti idriche. Oltre ai rappresentanti delle istituzioni, diversi esponenti di comitati cittadini che hanno chiesto al Governo Regionale di approvare un disegno di legge che vanifichi il Decreto Ronchi appena approvato dal Parlamento nazionale, in virtù della competenza primaria che la Regione Sicilia ha in tema di acque. Un primo passo sulla strada di un grande movimento collettivo che sfocerà, il prossimo 4 dicembre, in un’altra manifestazione collettiva: i consigli comunali dei paesi che si oppongono alla privatizzazione delle reti idriche terranno riunioni in contemporanea predisponendo tutti gli strumenti previsti per presentare un disegno di legge di iniziativa popolare all'Ars, disegno di legge che prevede il ritorno alla gestione pubblica delle reti idriche in Sicilia. Si tratterebbe di una iniziativa che spingerebbe di fatto un disegno di legge che giace all’Ars ( depositato dal deputato regionale del Pd Giovanni Panepinto, che è anche sindaco di Bivona) e con il quale si chiede il ritorno alla gestione pubblica delle risorse, trasformandolo in testo di iniziativa popolare. Tale ddl prende le mosse dal presupposto che l'acqua, che continua ad essere considerata bene pubblico, con la privatizzazione della gestione e delle reti idriche sarebbe trasformata in una risorsa su cui i privati possono lucrare. I manifestanti chiedono alla Regione di ricorrere presso la Corte Costituzionale contro il decreto così come si apprestano a fare altre  regioni.

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