I Nas in 10 strutture tra ospedali e ambulatori della provincia di Trapani [VIDEO]
Riscontrate irregolarità ora segnalate all'assessoratore regionale alla salute
I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Palermo hanno eseguito delle attività ispettive e verifiche documentali sulla regolarità e sulle tempistiche delle liste di attesa per prestazioni specialistiche ed ambulatoriali.
Sono state ispezionate circa 10 strutture tra ospedali e ambulatori di tutta la provincia di Trapani e, sarebbe emerso che alcune di esse avrebbero sospeso, nel mese di agosto, l’erogazione delle prenotazioni, mentre in sette casi la gestione delle prenotazioni non era attuata correttamente nei tempi ed in relazione alle tipologie delle liste. Tutte le irregolarità sono state segnalate all’assessorato della salute della regione siciliana per l’adozione dei provvedimenti di competenza.
Nei mesi di luglio ed agosto, i Carabinieri dei NAS, di concerto con il Ministero della Salute, hanno effettuato un’intensa attività di controllo, su tutto il territorio nazionale, al fine di verificare la gestione delle liste di attesa per l’erogazione di prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al Servizio sanitario pubblico.
Complessivamente sono stati effettuati accessi presso 1.364 tra ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il SSN, analizzando 3.884 liste e agende di prenotazione per prestazioni ambulatoriali relative a svariate tipologie di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici.
Tra i casi più rilevanti, i NAS di Milano, Torino, Perugia e Catania hanno deferito 9 medici per aver favorito conoscenti e propri pazienti privati, stravolgendo le liste d’attesa, consentendo loro di essere sottoposti a prestazioni in data antecedente rispetto alla prenotazione ed eludendo le classi di priorità .
Gli accertamenti dei NAS hanno consentito di individuare condotte penalmente rilevanti che hanno determinato il deferimento all’Autorità giudiziaria di 26 tra medici e infermieri, ritenuti responsabili di reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio.
Il NAS di Reggio Calabria ha deferito, per l’ipotesi di peculato, 3 medici di Aziende Sanitarie per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato sebbene contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche.
Il NAS di Perugia ha invece individuato un medico radiologo svolgere attività privata presso un altro ospedale, pur trovandosi in malattia, nonché due infermieri che svolgevano esami ematici a favore di privati attestando falsi ricoveri.
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