I rifiuti trapanesi trasferiti a Catania, lo ha stabilito la Regione
Dal prossimo 26 marzo una parte dei rifiuti prodotti a Trapani sarà trasferita nella discarica di Motta Sant'Anastasia, in provincia di Catania. Il pr...
Dal prossimo 26 marzo una parte dei rifiuti prodotti a Trapani sarà trasferita nella discarica di Motta Sant'Anastasia, in provincia di Catania. Il provvedimento regionale riguarda anche Palermo, Gela e Ragusa e il quantitativo previsto è di 1.000 tonnellate al giorno. La quota spettante a Trapani è di 150 tonnellate. Il decreto firmato dal direttore generale del Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti nasce dalla necessità di far fronte alla chiusura della discarica di Melilli, in provincia di Catania, dopo l'inchiesta della locale Procura della Repubblica su un giro d’affari che ha coinvolto anche tre funzionari regionali. Il provvedimento che obbliga al trasferimento non ha mancato di sollevare le proteste, Palermo in testa, a causa dei costi aggiuntivi del servizio che andranno inevitabilmente a gravare sulle tasche dei cittadini in termini di un aumento, da parte dei Comuni, della tassa sui rifiuti. Per Trapani il costo stimato dalla Trapani Servizi, che gestisce la discarica di contrada Borraea, è di 20 mila euro al giorno. Un incremento che andrà diviso tra i comuni che vi conferiscono. L'amministrazione comunale trapanese ha già presentato una formale protesta ritenendo la proposta “inattuabile, irrazionale e priva di ogni logicità ”. A ciò si aggiunge che la Trapani Servizi non è in grado, con i mezzi a propria disposizione, di assicurare il trasporto fino a Motta Sant'Anastasia, circa 600 chilometri al giorno fra andata e ritorno. E' di queste ultime ore la notizia che il decreto sarà modificato per quanto riguarda i rifiuti conferiti da Palermo e Ustica nella discarica di Bellolampo: si tratta di 1.400 tonnellate al giorno che vengono trattate in due impianti gestiti dalla Rap (società partecipata del Comune) e da Ecoambiente (una società privata che, la scorsa estate, in piena emergenza, ha fornito un impianto mobile). Nell'incontro fra il dirigente generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti, Maurizio Pirillo, l’assessore comunale di Palermo Sergio Marino, e il presidente della Rap è stata espressa la contrarietà alla decisione che, ha affermato il sindaco Leoluca Orlando, "avrebbe ricadute gravissime sui costi aziendali per la Rap e quindi sulla qualità del servizio che l’azienda offre ai cittadini di Palermo".
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