Il bus 'di Carla' è tornato a Favara.

Conclusa la missione umanitaria organizzata da questa sedicenne dal volto pulito.

Sulle pareti del convento di Sant'Antonio sia sull'inferriata che da piazza d'Armi si affaccia sul belvedere di Favara, pendevano come se fosse una sorta di abbraccio i colori della bandiera dell'Ucraina. Carla Bartoli, la sedicenne promotrice della raccolta di fondi che ha superato 12mila euro in pochi giorni permettendo di portare in Sicilia donne e bambini scappati dalla guerra si è emozionata, ha visto scendere dall'autobus dell'autolinea Patti donne minute che tenevano per mano i bambini congelati dal freddo.
Il progetto " Favara for Ukraine" si è potuto concretizzare grazie a questa ragazza che sogna di diventare una diplomatica: " Mi riempie il cuore di gioia vedere che tante persone hanno sostenuto questa iniziativa meravigliosa. Credo che chi è giunto in italia riuscirà ad integrarsi alla perfezione nella nostra comunità. Favara ha un cuore grandissimo e lo abbiamo dimostrato ancora una volta".
Le donne e i bambini sono stati messi in salvo a Lublino ( Polonia) dove si trovavano momentaneamente rifugiate scappando dall'Ucraina. Una volta arrivati c'è stato un andirivieni degli abitanti della cittadina nell'agrigentino che hanno dato la propria disponibilità ad ospitare e aiutare i profughi. Dai dentisti a chi si occupa di parruccheria tutti si sono messi a disposizione per prestare i loro servizi.
Tante le manifestazioni di approvazione per l'iniziativa. Florinda Saieva nel suo quadernetto ha scritto che "da un piccolo gesto d'amore nasce un seme infinito e questo è il seme infinito che ha generato Favara".

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