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Il Comune cita in giudizio l'Assessorato all'Energia per i danni alla rete idrica - Trapani Oggi

Erice | Attualità

Il Comune cita in giudizio l'Assessorato all'Energia per i danni alla rete idrica

26 Aprile 2016 13:12, di Niki Mazzara
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Prosegue il contenzioso davanti al Tribunale regionale per le Acque pubbliche avviato dall'amministrazione comunale di Erice per ottenere il risarcime...

Prosegue il contenzioso davanti al Tribunale regionale per le Acque pubbliche avviato dall'amministrazione comunale di Erice per ottenere il risarcimento dei danni alla rete idrica comunale causati dalla gestione dell'EAS e, quale concausa, dalla cattiva qualità dell'acqua prodotta dal dissalatore di Nubia che serviva la città. Nella vicenda giudiziaria sono chiamati in causa la Regione Siciliana, l'Eas e, adesso, anche l'Assessorato regionale all'Energia e Servizi di pubblica utilità. Il legale del Comune di Erice, l'avvocato Vincenzo Maltese, alla luce delle memorie presentate dalle controparti, ha chiesto non solo la permanenza nel giudizio della Regione Siciliana, quale ente proprietario del dissalatore di Nubia (che, nel corso degli anni, ha rifornito non solo Erice ma gran parte dell'Agro ericino), ma anche la chiamata in causa dell'Assessorato che ne aveva la gestione amministrativa. A sostegno delle proprie controdeduzioni, il legale ha presentato ulteriore documentazione probatoria a fondamento delle pretese avanzate nel procedimento, tra cui le numerose richieste di intervento di manutenzione straordinaria dell'impianto inviate proprio all'Assessorato regionale dalla società, la Siciliacque, che ne curava la manutenzione. Una situazione che è successivamente sfociata nel fermo dell'impianto per diversi mesi, nell'estate del 2012, e che ha determinato una grave carenza igienico-sanitaria per il territorio. La richiesta del legale è stata accolta dal Tribunale delle Acque che ha autorizzato l'integrazione del contraddittorio rinviando per la prosecuzione il processo al prossimo 8 settembre. "Tale positivo sviluppo - commenta il sindaco di Erice Giacomo Tranchida - fa ben sperare anche ai fini dell'accertamento della responsabilità patrimoniale della Regione per ilrifacimento totale della rete idrica ericina. A ciò potrebbe aggiungersi, in caso di esito positivo, la class action da parte dei cittadini ericini". L'amministrazione Tranchida ha, intanto, rinnovato istanza di finanziamento del progetto di rifacimento della rete idrica alla Regione a valere dei fondi per il Sud disposti dal Governo Renzi. Anche presso gli uffici della Prefettura di Trapani è stata segnalata la problematica dell'ammaloramento della rete idrica cittadina - già dichiarato con apposito provvedimento del Governo regionale nel 2008 - che negli ultimi mesi, in alcune zone del territorio quali Raganzili, ha portato a condizioni di grave vulnerabilità igienico-sanitaria determinando l'emanazione di un'ordinanza del sindaco sulla non potabilità dell'acqua. "Domani - sottolinea il sindaco di Erice - si terrà a Palermo un ulteriore confronto con il Governo regionale circa la richiesta d'interventi per il rifacimento della rete idrica e per superare l'intervento sostitutivo comunale all'inadempiente EAS che ammonta a circa 500.000 euro per le manutenzioni". “Dopo anni di battaglie - conclude Tranchida - abbiamo finalmente e copiosa l'acqua del Montescuro rispetto a quella dissalata che tanti danni ha provocato alle condutture comunali ed agli impianti domestici dei cittadini. Adesso su più fronti - quello giudiziario e quello amministrativo - il confronto per la responsabilità e risarcimento da part della Regione, cominciando intanto, ma non solo, dal rifacimento del sistema idrico".

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