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Il consiglio provinciale, sě a Birgi, no a Kinisia

29 Marzo 2011 13:02, di Niki Mazzara
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Trapani, 29 marzo 2011- Dopo oltre tre ore e mezzo di sentito e partecipato dibattito del Consiglio Provinciale completamente dedicata a quella che il...

Trapani, 29 marzo 2011- Dopo oltre tre ore e mezzo di sentito e partecipato dibattito del Consiglio Provinciale completamente dedicata a quella che il presidente Peppe Poma ha definito "la madre di tutte le crisi economiche", le gravi conseguenze cioè della chiusura al traffico civile, 8 giorni fa, dell’aeroporto “Vincenzo Florio” per lasciare spazio agli aerei militari impegnati nell’espletamento delle missioni in Libia, il consiglio,salvo una piccola scaramuccia dialettica fra i Consiglieri Sinatra (UDC – Verso il Partito della Nazione) e Ruggieri (PDL) sul ruolo svolto in Parlamento e su talune dichiarazioni, rispettivamente, del Senatore Antonio d’Alì e dell’assessore Cettina Spataro, ha fatto registrare la piena coesione di tutti i gruppi politici che hanno gettato alle ortiche gli steccati ideologici e le fisiologiche divisioni per affermare con la massima forza possibile che lo scalo civile di Birgi, divenuto negli ultimi anni, dopo tantissime lotte politiche ed anche giuridiche ed il grandissimo sforzo finanziario compiuto da tutti i soci (pubblici e privati) dell’Airgest, Provincia Regionale in primis, il cuore pulsante dell’importante comparto turistico, delle tante attività dell’indotto e dell’economia trapanese nel suo complesso, non può essere chiuso, neanche a tempo determinato, come se nulla fosse, con il serio rischio di decretarne la fine assieme alla perdita di centinaia se non di migliaia di posti di lavoro fra quelli dei dipendenti dell’Airgest e quelli creatisi grazie allo spirito di iniziativa ma soprattutto al sacrificio di tanti nuclei familiari e persone singole o associate che non saprebbero più come far fronte ai gravosi impegni assunti a livello creditizio. Ed a conferma del clima unitario e compatto dell’aula l’apprezzamento bipartisan espresso nei confronti dell’intervento svolto dal Presidente della Provincia, Mimmo Turano, il quale, prima di lasciare il Consiglio per una riunione urgente a Palermo con il Presidente dell’ENAC, Vito Riggio, proprio sulla richiesta riapertura di Birgi, ha chiesto a tutti la massima determinazione e unità d’intenti e di partecipare in massa alla manifestazione di protesta da Marsala a Trapani organizzata dal Comitato Spontaneo, annunciando la convocazione per domani della conferenza dei Sindaci a cui – ha detto – sono invitati a partecipare anche tutti i Consiglieri Provinciali ed i Presidenti dei Consigli Comunali, con lo scopo di redigere e sottoscrivere un adeguato documento di protesta e di richieste da trasmettere urgentemente a Palazzo Chigi. Voglio esprimere – ha sottolineato fra l’altro il Presidente Turano – tutta la mia amarezza per un momento così drammatico che non viene colto come problema territoriale. Vorrei capire le ragioni della decisione dello Stato Maggiore come quella del Governo nazionale, anche per quanto concerne la tendopoli di Kinisia, così come vorrei comprendere la posizione del Governo regionale che vedo assente. Sono deciso – ha aggiunto il Presidente della Provincia – ad aprire vertenze contro chiunque, nessuno comprende il disagio che stiamo vivendo e gli ingenti danni economici che stiamo subendo. Non c’è più tempo da perdere: l’ENAC deve darci le necessarie assicurazioni con la garanzia di almeno il 50 per cento della precedente operatività dell’aeroporto. Questo vuol dire che non si può scendere al di sotto dei 24 voli giornalieri; inoltre il Governo, oltre a fare riaprire l’aeroporto per farlo funzionare, deve impegnarsi affinché si possa avere il giusto ristoro per le pesanti perdite economiche che si stanno subendo, mentre la compagnia Ryanair deve assolutamente rimanere a Birgi anche perché la Provincia ha speso notevoli risorse per l’aeroporto la cui chiusura significa 2 mila mancati arrivi al giorno. Il Presidente Turano infine, affermando che bisogna lottare tutti assieme per quella che è una vera e propria  battaglia per la sopravvivenza e annunciando l’idea di realizzare e diffondere uno spot pubblicitario che dica chiaramente che la provincia di Trapani non è in guerra e che non si corre alcun rischio a visitare il nostro territorio, ha chiesto la condivisione e l’appoggio dell’Aula che ha puntualmente ed ampiamente ricevuto. Agli interventi iniziali dei Presidenti del Consiglio e della Provincia, hanno fatto seguito, nell’ordine, quelli dei Consiglieri: Matteo Angileri (capogruppo Alleanza per il Sud) per il quale la chiusura di Birgi equivale alla uccisione dell’economia provinciale, mentre quella di realizzare la tendopoli a Kinisia è una scelta scellerata; Piero Russo (capogruppo PDL), ha sottolineato che per la prima volta la politica trapanese è unita nel difendere il bene prezioso dell’aeroporto che non può essere cancellato dall’oggi al domani; per Giovanni Angelo (gruppo misto) la provincia di Trapani da tempo subisce un progetto politico che passa sulle nostre teste; per Giuseppe Angileri (Alleanza per il Sud) è necessario non fare prevalere quella politica che ha maggiore interesse a fare aprire l’aeroporto di Agrigento; Paolo Ruggieri (PDL) ha esortato a partecipare tutti uniti ad una lotta che non può essere perduta; Salvatore Daidone (capogruppo PD) ha insistito in particolare sulla necessità di attivare la seconda pista dell’aeroporto per evitare che nell’utilizzo dell’unica pista prevalgano i militari, aggiungendo di essere pronto ad autosospendersi dall’incarico per protesta ed invitando alla mobilitazione generale anche per Kinisia, posto assolutamente inadatto ad ospitare una tendopoli; Maurizio Sinatra (capogruppo UDC – verso il Partito della Nazione) ha affermato, fra l’altro, che gli interventi del Presidente Turano e del Consigliere Daidone hanno magnificato la politica, che non bisogna lasciare solo il Presidente della Provincia in questa battaglia e che il disagio dei migranti è un disagio voluto per fare pagare alla Sicilia il prezzo della crisi; per Giacomo Sucameli (PID) la provincia di Trapani ha subito un vero e proprio embargo economico proprio all’indomani dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’unità d’Italia; per Giuseppe Ortisi (capo del gruppo misto) oggi è il momento dell’unione e della messa in disparte delle polemiche perché l’unico obiettivo deve essere quella della riapertura dell’aeroporto di Birgi dove la permanenza militare è difficilmente compatibile con il traffico civile, mentre il problema dei migranti è stato assegnato alla Sicilia pur di non toccare il sacro suolo padano;  Giuseppe Carpinteri (UDC – verso il Partito della Nazione) ha proposto che una delegazione di Parlamentari, Consiglieri Provinciali e Sindaci si rechi a Roma per una eclatante protesta davanti a Palazzo Chigi e richiamare così l’attenzione dei mass media nazionali che finora hanno parlato soltanto degli aerei militari che partono da Birgi; per Edoardo Alagna (PD) il Presidente Turano per la prima volta ha manifestato l’intenzione di assumere il ruolo che gli compete quale primo cittadino della provincia ed oggi deve prevalere l’assunzione di responsabilità. Per l’Amministrazione, il Vice Presidente della Provincia, Enzo Culicchia, ha dichiarato di riconoscersi interamente negli interventi dei Presidenti Poma e Turano e di essere disposto, se non ci saranno risposte adeguate da parte del Governo, anche a protestare in maniera clamorosa. Sono perfino pronto – ha detto infatti l’On. Culicchia – a sdraiarmi sulla pista dell’aeroporto di Birgi. Da aggiungere, infine, che nel corso del suo intervento il capogruppo del PD, Salvatore Daidone, ha presentato un ordine del giorno, che però non è stato posto in votazione, tendente ad impegnare il Presidente della Provincia a porre in essere tutte le possibili iniziative verso il Governo nazionale per chiedere la riapertura ai voli civili dello scalo aeroportuale di Trapani-Birgi, spostando il baricentro delle operazioni verso lo scalo militare di Sigonella o di Comiso dove potrebbero, auspicabilmente, essere allocati i velivoli delle forze italiane e della coalizione.

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