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Il federalismo prossimo venturo

05 Gennaio 2011 15:06, di Niki Mazzara
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Palermo, 5 gennaio 2011- Ormai siamo alla resa dei conti e giorno dopo giorno viene fuori, da parte di ascari del Governo filo Lega, la strategia del ...

Palermo, 5 gennaio 2011- Ormai siamo alla resa dei conti e giorno dopo giorno viene fuori, da parte di ascari del Governo filo Lega, la strategia del logoramento che mira a dare del Sud e della Sicilia l'immagine più negativa possibile. Certo, in questa ottica non giova l'operato di un Governo regionale che in soli due anni ha assunto una pletora (oltre ottantamila)  dipendenti alla Regione, ma di certo non è con attacchi falsi che si convince la gente della bontà di un federalismo fiscale pensato non per uscire da una crisi economica sempre più profonda ma per garantire l'egoismo di una popolazione che abita nel Nord ma che è composta in larga parte da meridionali di seconda o terza generazione. Siamo allo stillicidio di notizie, vere o presunte tali, che vengono propinate alla popolazione ed il cui unico scopo è dare dell'untore al meridionale, ed al siciliano in particolare. L'ultimo atto, in ordine di tempo, di questo nuovo sport è quello consumato ieri sera nel corso del Tg1, quello che una volta era il telegiornale più "ufficiale" ed attendibile, oggi ridotto a paludosa fonte produttrice di false notizie, compiacenti al duo Berlusconi- Bossi. Il direttore Minzolini, che in questi tempi ha visto diminuire gli spettatori e aumentare il suo stipendio in una logica che non è da liberismo come propugnato dai suoi mentori, ma da Minculpop, ha presentato un servizio sulla Sanità in Sicilia criticando i bandi di assunzioni nelle Asp varati dal Governo Siciliano.  "Assunzioni non necessarie, in linea con criteri clientelari, la solita Sicilia". Un servizio che non è stato gradito dall'Assessore Massimo Russo, lo stesso che il Governo nazionale ha plaudito quando ha attuato il piano di rientro economico del settore (ma allora nel governo c'era il Pdl) e che ora (che il Pdl non è più al governo nell'isola) viene messo all'indice. La risposta dell'assessore è stata netta:''Valuteremo gli spazi per le iniziative legali, perche' -ha aggiunto Russo- non possiamo accettare le falsita' del Tg di Minzolini e degli sciocchi del potere. Abbiamo ereditato nel settore della Sanita' oltre 57 mila unita' di personale, oggi il numero e' sceso a 52 mila circa. Sono dati che i ministeri hanno nei loro cassetti. Quindi e' evidente che il servizio confezionato dal Tg1 abbia alla base uno scontro politico''. Ora, aldilà della querelle politica, i numeri sono numeri e parlano da soli. Che la Sanità siciliana sia in emergenza, non è una novità. Che la popolazione chieda delle risposte quando si parla della propria salute, è un fatto che non si discute al Nord né al Sud. Quello che è davanti agli occhi di tutti è vedere una classe politica che continua a battagliare per misere molliche di potere e una corte di lacché a busta paga che accontenta i padroni, magari pronti a cambiare casacca qualora altri dovessero salire sulla plancia di comando.In questo teatrino, quelli che pagano siamo noi, semplici cittadini, sempre più poveri e sempre in numero maggiore disoccupati ed a cui, del federalismo, poco importa. Alla gente importa che funzionino i servizi, che ci sia una Sanità che garantisca tutti ed in tempi brevi, che si torni al lavoro, quello vero che è quello che dà dignità e non quello falso, dei sussidi e del consenso. Divide et impera, dicevano i latini. E questa classe dirigente che mostra i suoi limiti e la sua intettitudine, sta perseguendo questa linea, con l'avallo dei ricchi sempre più ricchi e di una Chiesa che è pronta a intervenire su grandi temi quali l'eutanasia e le unioni dei gay, ma che poco o nulla dice sull'accumulo della ricchezza nelle mani di un sempre minore numero di persone e con l'aumento del numero dei poveri, ultimi e sempre più tali.

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