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Il M5S presenta oggi agli uffici dell'Ars la mozione di sfiducia al presidente - Trapani Oggi

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Il M5S presenta oggi agli uffici dell'Ars la mozione di sfiducia al presidente

08 Luglio 2020 11:19, di Redazione
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“Musumeci? Solo chiacchiere e disastri, zero riforme. Deve andarsene, per il bene dei siciliani”.

Solo chiacchiere, tante chiacchiere, e zero riforme. Peccato che la Sicilia si governi con i fatti e non con le parole. Musumeci deve andarsene, per il bene dei siciliani”. 

Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giorgio Pasqua, che assieme agli altri 14  deputati 5 stelle ha messo nero su bianco la mozione di sfiducia al presidente della Regione,  già annunciata qualche giorno fa in aula e che oggi sarà  presentata agli uffici dell'Ars.

Dalla catastrofica gestione della cassa integrazione in deroga,  al disastro del settore rifiuti; dalla mancata redazione dei piani di rientro del disavanzo, alla scriteriata gestione dei fondi europei, a quella, altrettanto fallimentare, delle partecipate; dalle nomine sbagliate, alla totale assenza delle tanto strombazzate riforme: l'azione dell'esecutivo Musumeci, secondo i parlamentari 5 stelle,  è stata un rosario di fallimenti, una litania ininterrotta di tracolli, messi nero su bianco dal Movimento in otto pagine A4, ai sensi dell’articolo 10 dello statuto della Regione Siciliana. 

“In Aula – afferma Pasqua – Musumeci, la scorsa settimana, ha fatto una sorta di autocelebrazione del nulla, peccato che la Sicilia che ha tratteggiato non esista nella realtà, e basta soltanto guardarsi attorno per potersene rendere conto”. 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso ricolmo delle intollerabili inefficienze del governo Musumeci è stata la consegna, fatta dal presidente della Regione, dell'assessorato dei Beni culturali e dell'identità siciliana alla Lega, “un partito – affermano i deputati 5 stelle -  che da sempre mortifica ed oltraggia il popolo siciliano. L’operazione è stata realizzata  in base a mere convenienze politiche e a interessi che poco hanno a che vedere con l’interesse per il nostro patrimonio monumentale e artistico, e nonostante le reiterate e numerose  proteste sollevate  da tanti siciliani, etichettati da Musumeci come un gruppetto di poveretti con problemi personali e familiari". 

“Tutto questo - dice Pasqua  - a brevissima distanza dallo scandalo che ha travolto, con numerosi arresti,  la sanità siciliana, evidenziando altre nomine sbagliatissime operate dall’esecutivo Musumeci, quelle di Candela e Damiani, colpevolmente collocati in posti chiave della sanità dell’isola, quando all’interno dello stesso esecutivo le perplessità su questi nomi non dovevano essere poche, visto che il primo era stato escluso dal novero dei manager della sanità e il secondo non doveva aver brillato ai vertici di quella Centrale unica di committenza che lo stesso governo giudicava fallimentare, tanto da volerla delocalizzare”.

“Anche volendoci sforzare - dicono i deputati del M5S  sottoscrittori della mozione - al giro di boa della legislatura non troviamo veramente nulla di buono  tra le cose realizzate, né c’è traccia delle riforme tanto  strombazzate da Musumeci in campagna elettorale. In compenso sono tantissime le enormi criticità evidenziate dall’azione e dall’inazione del governo, delle quali, per praticità, abbiamo elencato solo le più importanti ed evidenti”.


Queste le principali motivazioni alla base della sfiducia.

Assessorato ai Beni culturali e all’identità siciliana alla Lega. 

L’avere regalato ad un partito che ha sempre snobbato e dileggiato i siciliani l’assessorato che più di ogni altro rappresenta le radici della cultura isolana è inaccettabile per il M5S, come per tantissimi siciliani, che hanno protestato a gran voce ed avviato anche diverse petizioni on line per chiedere le dimissioni di Musumeci. “Il governatore- dicono i deputati -non solo ha fatto orecchie di mercante, ma anche avuto parole offensive per coloro che hanno manifestato il proprio legittimo disappunto”. Le recenti dichiarazioni di Salvini, secondo cui la Lega avrà il compito di gestire le Sovrintendenze del mare e quelle provinciali, secondo il M5S, dimostrano inoltre come il Carroccio stia puntando ad uno degli snodi chiave del potere della Regione.    

Nomine Candela e Damiani, due clamorosi scivoloni.

Non c’è dubbio, secondo il M5S, che le nomine di Candela e Damiani, due tra le principali figure  travolte dal recente scandalo che ha investito la sanità siciliana, siano un clamoroso scivolone del governo Musumeci. E questo nonostante all’interno dell’esecutivo non  dovrebbero essere mancate le motivazioni a cassare queste figure. Infatti non si spiegherebbe altrimenti l’esclusione di Candela dal giro di nomine dei direttori generali, mentre Damiani, prima di approdare al timone dell’Asp di Trapani, non deve aver brillato ai vertici della Cuc, struttura della quale il governo Musumeci meditava la delocalizzazione per inefficienza.  

Disastro della cassa integrazione in deroga e mancato avvio concorsi per potenziamento centri per l’impiego.

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