Il ministro del Lavoro Andrea Orlando a Palermo.
" Priorità a giovani e donne".
Secondo il ministro del Lavoro Andrea Orlando- ieri in visita a Palermo- la difficoltà che lamentano le imprese e gli imprenditori nel trovare manodopera non è da ricercare nel tanto criticato sussidio statale del Reddito di Cittadinanza, accusato di essere una misura adatta a chi vuole stare sul divano a grattarsi la pancia , ma nei redditi troppo bassi che i lavoratori o quantomeno alcuni di essi percepiscono; " il Governo draghi ha puntellato il reddito introducendo elementi restrittivi, bisognerebbe invece aprire una riflessione sui salari".
" Vedo tante persone che si lamentano che non trovano lavoratori, la domanda che io gli farei è: ma quanto gli date?". Parlando dal palco di 'Italiadomani' , l'evento organizzato dalla Presidenza del Consiglio sulle opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza( Pnrr) , il ministro ha ammesso che " un problema salariale esiste e che rischia di aggravarsi con la ripresa dell'inflazione e l'aumento dei costi dell'energia". Tra i temi affrontati dal ministro quello dello smart working che rappresenta " una grande occasione" e la necessità di creare un ponte sempre più solido tra mondo della scuola e mondo del lavoro per fornire alle imprese professionisti già formati. Tutto questo mentre fuori impazzava la protesta studentesca per la morte del giovane diciotenne in provincia di Udine a cui è caduta una trave in testa proprio durante l'ultimo giorno di stage dell'alternanza scuola-lavoro.
Sulla sfida del Pnrr il ministro ha affermato: " I concorsi nei Centri per l'impiego vanno fatti in fretta. Abbiamo bisogno di potenziarli , in Italia abbiamo 8mila persone in servizio , la Germania ne ha 80mila, la Francia 50mila. Abbiamo le risorse per assumerne 11mila persone, ma nemmeno il 50% è stato speso . Velocizziamo questi percorsi perchè c'è il rischio di avere una massa d'investimenti senza avere il telaio". Ha concluso il ministro osservando: " L'investimento più forte che si deve fare è quello sui servizi e che riguarda soprattutto le donne che spesso devono rinunziare se non alla dignità del lavoro almeno alle opportunità di carriera. Dobbiamo utilizzare il Pnrr anche per spingere le imprese ad assumere più donne e più giovani aprendo allo stesso tempo una riflessione sui numerosi contratti a titolo precario che dovrebbero essere ripensati tanto più quando si investe nella formazione".
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