Il prima e il dopo

Contiamo le ore ed i minuti, noi tifosi. Sguardo fisso ad immaginare l'entrata in campo dei 22. E’ così, sempre. Quando poi sono squadre blasonate com...

Contiamo le ore ed i minuti, noi tifosi. Sguardo fisso ad immaginare l'entrata in campo dei 22. E’ così, sempre. Quando poi sono squadre blasonate come il Catania ad arrivare a Trapani, allora tutti allo stadio! Nel caso dell'appuntamento di domenica prossima non è proprio febbre questa da derby, almeno nel senso che non c'è "cattiveria" tra le opposte tifoserie. L'aria che tira è simile, piuttosto, a quella di una scampagnata tra amici dove, se non ci fossero in palio i tre punti, salterebbero fuori pure i tarallucci e il vino da condividere in allegria. Che ben venga questo spirito puramente sportivo. Ma la vittoria è ben altra cosa: illumina le nostre giornate, le dipinge a tinte forti, è sempre indimenticabile. E, allora, proviamoci a far tremare d’amore il nostro stadio, a trascinare ed a essere trascinati dai colori granata. Li amiamo si sa, i nostri beniamini. Tutti, dal primo all'ultimo, anche quando le critiche sono "feroci". E allora prepariamoci come si deve a questa festa, godiamoci l’attesa, quel rito di cui non si può fare a meno e che, è quasi, più dolce dell'evento tanto atteso. Leopardi docet! Domenica prossima passeremo direttamente dalla colazione agli spalti del Provinciale ma il nostro vero cibo sarà un altro. Poi quell’attimo, perché quei novanta minuti sembrano un’apnea, un’irrefrenabile bisogno di dare tutto, noi tifosi come i giocatori in campo. Trasciniamoli, i nostri eroi, verso quel dopo che dura solo un’altra settimana e che per i tifosi, alla fine, rinnova l’attesa verso la prossima esplosione: "FORZA TRAPANI!". Giuseppe Cammareri

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