Il suicidio di Burgarella
Una volta dei suicidi non si parlava sugli organi di informazione, era un fatto privato che toccava la sfera personale di chi attuava un gesto definit...
Una volta dei suicidi non si parlava sugli organi di informazione, era un fatto privato che toccava la sfera personale di chi attuava un gesto definito dai cronisti ”folle”. Ma il suicidio di Giuseppe Burgarella avvenuta appena una settimana fa è assurto alla cronaca nazionale per la testimonianza che con il suo ultimo, estremo gesto, Burgarella ha voluto dare: la necessità di rifondare l’Italia come Repubblica fondata sul lavoro. E sul gesto di Burgarella tanti gli interventi, l’ultimo in ordine di tempo quello dell’ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, ex deputato nazionale ed ora sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi. Scrive Cristaldi: “Ancora più folta la lista dei suicidi per disperazione, dovuta ad un posto di lavoro che non c'è. Giuseppe Burgarella di Trapani, a 61 anni, ha deciso di togliersi la vita perché non riteneva fosse vita quella senza lavoro. E' un dramma che questa volta colpisce la comunità trapanese ma è un fenomeno che riguarda l'intero Paese. Giuseppe Burgarella si è impiccato con in mano la Costituzione che ricorda il principio fondante dell'articolo 1: L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Il lavoro non c'è perché l'economia non gira, ma non c'è anche perché la burocrazia sta distruggendo l'Italia. Quelle poche gare d'appalto che si fanno, ad esempio, negli enti locali si bloccano per mesi perché non arriva il DURC anche dopo 60 giorni o anche perché le imprese che vincono le gare non possono esibire il documento stante che non sono in regola col pagamento delle tasse. I ritardi sono infiniti nell'iter approvativo di un progetto, anche se soltanto si vuol sostituire un cancello in centro storico c'è chi blocca il parere della sovrintendenza per settimane o addirittura per mesi. E gli stessi tempi si registrano in ogni passaggio previsto per ottenere un qualsiasi timbro. E spesso accade anche che il timbro non viene apposto perché manca l'impiegato addetto nell'ufficio, stante che anche lui deve andare in ferie. Il diritto alle ferie è sacrosanto, ma altrettanto lo sarebbe il designare un sostituto...insomma ci sarebbe semplicemente da tagliare passaggi inutili e stazioni eccessive per dare una mano...perbacco!Un altro intervento è del sindaco di Favignana e delle Egadi, Lucio Antinoro, che esprime il proprio personale - e quello dell’intera giunta - senso di amarezza per la vicenda umana di Giuseppe Burgarella. Frasi certamente sentite, non di circostanza. Ma frasi che sarebbe meglio non sentire né leggere. Perché di suicidi per la mancanza di lavoro, in una società civile, non ne dovremmo riferire.
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