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Illustrato emendamento "pro Airgest" ma il futuro di Birgi è ancora in bilico

18 Novembre 2017 14:38, di Redazione
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"Nell'ultima riunione dei soci abbiamo chiesto un incremento di capitale di 14milioni, pari alle perdite accumulate negli anni scorsi. La Regione ha c...

"Nell'ultima riunione dei soci abbiamo chiesto un incremento di capitale di 14milioni, pari alle perdite accumulate negli anni scorsi. La Regione ha coperto con i 5 milioni della parte cosiddetta inscindibile, i soci privati non hanno mandato soldi. Grazie all'emendamento proposto dalla senatrice Orrù e approvato nel Decreto Fiscale possiamo tirare un sospiro di sollievo. Posso dire che, se le cose continuano così l'Airgest si può definire una società che va verso il risanamento". Così il presidente Franco Giudice, stamattina, nel corso della conferenza stampa convocata dalla parlamentare del Pd nei locali di una aerostazione tristemente vuota a causa dei lavori di manutenzione alla pista, "ma non è che ci sia stata grande animazione anche prima - ha sottolineato Giudice riferendosi ai tagli dei voli operati da Ryanair. La low-cost irlandese, in assenza di un nuovo contratto di co-marketing, si è orientata su scali più appetibili. E proprio dallo scarso appeal commerciale del "Vincenzo Florio" deriva, come ha spiegato il presidente di Airgest, anche il rispetto numero - solo tre - di compagnie che hanno risposto all'invito a manifestare il proprio interesse emanato preliminarmente al bando di gara per la selezione di nuovi vettori. La senatrice Orrù ha ricordato il percorso che ha portato all'approvazione del suo emendamento, unica strada percorribile per portare un vantaggio alla compagnia di gestione  - e quindi all'aeroporto - a fronte della intenzione, da parte dello Stato, di non erogare la restante parte dei fondi a ristoro - pari in totale a 10milioni di euro - dei danni asseverati dall'Enac. All'incontro erano presenti i presidenti di Confindustria Trapani, Camera di Commercio, Distretto turistico della Sicilia Occidentale, i segretari provinciali di Cgil e Uil e rappresentanti delle categorie economiche del territorio. "Birgi e Punta Raisi sono troppo vicini tra loro - ha sottolineato Giudice - e se si vuole garantire un futuro allo scalo trapanese è necessario pensare ad una forma di sinergia tra i due aeroporti. Ma deve essere la politica ad indicarne la forma". "Siamo in ritardo per la stagione summer - ha proseguito il presidente di Airgest che, peraltro, si avvia alla fine del suo mandato - dato che contiamo di espletare la gara entro il mese di dicembre. Nel bando abbiamo messo come nostro obiettivo principale la crescita del flusso turistico ma voglio sottolineare anche la funzione sociale di questo aeroporto in un territorio come questo dove i collegamenti sono insufficienti". "Non ci possiamo permettere di perdere i benefici raggiunti in questi anni - ha affermato Orrù - e vorrei che tutti i rappresentanti del territorio ne prendessero atto e agissero di conseguenza". Il riferimento è ai sindaci e ai due commissari straordinari dei comuni  di Trapani e Castelvetrano che hanno detto "no" all'adesione al co-marketing. "Nel preparare il bando noi abbiamo fatto le nostre valutazioni  - ha detto Giudice - facendoci supportare anche da legali. Nel business il rischio c'è ma quella di Messineo mi sembra più una sentenza e le sue obiezioni potevano anche essere espresse secondo una tempistica diversa. Mi sarei aspettato che proponesse per tempo come superare gli aspetti sui quali ha espresso le sue perplessità". "Che si chiami Ryanair o meno poco importa - ha detto Orrù - ma è essenziale che l'aeroporto torni a funzionare". Per ottenere almeno il pareggio tra costi e ricavi - ha ricordato il presidente di  Airgest dal "Vincenzo Florio" è necessario che transitino almeno 1milione e 600mila passeggeri all'anno, dato che si è già dimostrato alla portata dello scalo trapanese. "La Sicilia - ha ribadito Orrù - ha sei aeroporti, di cui due di carattere internazionale, Palermo e Catania, e quattro classificati di interesse  nazionale, tra cui quello di Birgi. Mi sembra una misura giusta per la nostra Isola. Abbiamo un sistema di infrastrutture terribile. Ci ho dovuto mettere quattro anni per fare capire quanto fosse importante ripristinare la tratta ferroviariaTrapani-Palermo via Milo. Quella per l'aeroporto è una battaglia che la politica da sola non può vincere se non ha il sostegno del territorio. Mi stupisce che i sindaci dicano che a loro non importa cosa accade all'aeroporto. Quanto a Trapani, voglio sperare che il no di Messineo non sia definitivo".

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