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In manette per usura: prestava soldi ad imprenditori del settore marmifero

08 Febbraio 2013 12:26, di Redazione
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E' finito in manette con l'accusa di usura Salvatore Zichichi, sessantenne di Custonaci. L'operazione, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della...

E' finito in manette con l'accusa di usura Salvatore Zichichi, sessantenne di Custonaci. L'operazione, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani, ha consentito di stroncare "un' attività fiorente e prolungata nel tempo", come l'ha definita il comandante della Compagnia di Trapani colonnello Pietro Calabrese. Sette le vittime finora individuate: si tratta di imprenditori del territorio operanti nel settore marmifere. L'uomo era già stato condannato, per lo stesso reato, nel 1994, a 1 anno e 6 mesi di reclusione beneficiando della sospensione condizionale della pena. Nel corso delle perquisizioni effettuate nell'abitazione di Zichichi, nella sua auto e nei locali del bar "Sorriso", gestito dalla figlia, sono stati ritrovate ingenti somme di danaro  - per un ammontare di circa 23.000 euro - e assegni, firmati dagli imprenditori "usurati" a garanzia della restituzione delle somme prestate, pari a 143.000 euro. Alcuni di essi erano, addirittura, espressi in lire. I contanti erano nascosti nel forno della cucina, in una zuccheriera e in baratto per biscotti di metallo, mentre gli assegni sono stati trovati occultati nel vano destinato alla ruota di scorta nell'auto dell'accusato. Gli imprenditori in difficoltà si rivolgevano a Zichichi ottenendo, dietro la firma di assegni post-datati, le somme necessarie che avrebbero restituito pagando interessi annui del 120 per cento. Le indagini della Guardia di Finanza sono scattate in seguito a notizie raccolte nel territorio di Custonaci che hanno, via via, consentito di risalire ad alcune delle vittime del giro di usura che hanno, poi, confermato i riscontri investigativi collaborando con gli investigatori. A destare sospetto anche la sproporzione tra il reddito familiare dichiarato da Zichichi - molto modesto - e le disponibilità finanziare a lui intestate, pari a 515.000 euro, sottoposte adesso a sequestro. Al momento non risultano legami dell'usuraio con la criminalità organizzata. "Abbiamo avviato un effetto domino virtuoso tra le vittime - ha commentato il colonnello Calabrese - che, ci auguriamo, si incrementi ulteriormente adesso che la vicenda è nota. Non escludiamo, infatti, che le vittime di Zichichi possano essere state più dei sette imprenditori attualmente noti". "Gli strumenti per reagire al fenomeno dell'usura ci sono - ha ribadito il comandante del Nucleo di Polizia Tributaria, tenente colonnello Patrizio Milan - basti pensare al Fondo di Solidarietà per le vittime di estorsione e usura che possono richiedere allo Stato, a titolo di risarcimento, l'erogazione di somme che consentano di riprendere l'attività".

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