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Trapani | Cronaca

Inchiesta intercettazioni Ong, Procura di Trapani chiarisce

27 Aprile 2021 15:00, di Redazione
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Nessuna violazione normativa per le intercettazioni tra la giornalista Porsia e il suo legale

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La Procura di Trapani nell’ambito del caso scoppiato attorno alle intercettazioni condotte durante l’inchiesta sui contatti tra Ong e trafficanti di uomini, ha diffuso un comunicato. Nessuna violazione è stata compiuta a proposito delle intercettazioni tra la giornalista Porsia e il suo legale. L’accertamento è stato condotto dal Procuratore aggiunto Maurizio Agnello che ha diffuso la seguente dichiarazione.

“Con riferimento alla nota vicenda delle navi ONG dal brogliaccio di ascolto relativo all’unica telefonata intercettata fra la giornalista Porsia e l’avv. Calantropo, si evince chiaramente che alla data del colloquio, 15/11/2017, non vi era alcun rapporto di tipo professionale fra i due colloquianti. Ed invero solo il 11/12/2017 successivo l’avv Calantropo deposita l’allegata lista testi nella quale chiede di escutere la Porsia, richiesta rigettata dalla Corte all’udienza del 12/2/2018”.

Il capo della Procura trapanese ha anche messo a disposizione dei giornalisti i documenti giudiziari ai quali ha fatto riferimento.


La giornalista era stata intercettata da luglio a dicembre 2017 e nel corso delle conversazioni, riversate nei brogliacci depositati nel faldone processuale dai pm (procuratore aggiunto Agnello, sostituti procuratori Giulia Mucaria e Brunella Sardoini), erano emersi alcuni contatti telefonici con l’avvocato Calantropo, legale di riferimento di Nancy Porsia. «Invero solo il 11 dicembre 2017 successivo l’avvocato Calantropo deposita la lista testi nella quale chiede di escutere la Porsia, rigettata dalla Corte all’udienza del 12 febbraio 2018», aggiunge il procuratore aggiunto Maurizio Agnello. La circostanza cui si riferisce il magistrato risale alla richiesta di audizione di Nancy Porsia, sottoposta dall’avvocato Michele Calantropo alla corte d’Assise di Palermo nell’ambito del processo nei confronti di Medhanie Tesfamariam Behre, il presunto trafficante vittima di un errore di persona.

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