Insegnante di sostegno sospesa, alunno disabile di 9 anni ricoverato
Le indagini sono della squadra mobile
La vicenda è ancora tutta da chiarire e c'è una indagine delicata in corso da parte degli investigatori della squadra mobile di Palermo. Al momento c’è un bambino disabile di 9 anni ricoverato nel reparto di Neuropsichiatria dell’ospedale Di Cristina di Palermo e un'insegnante di sostegno al momento sospesa. Il sospetto è che il bambino sia stato costretto ad assumere un farmaco dalla sua insegnante di sostegno.
Da una prima ricostruzione l’insegnante di sostegno venerdì scorso si sarebbe chiusa dentro uno dei bagni di una scuola di Palermo con l’alunno disabile. Accadeva spesso che l'insegnante accompagnasse l'alunno, stavolta però tardavano a tornare in classe. Un ritardo sospetto. Qualcuno ha deciso di controllare e poi di avvertire la dirigente scolastica che ha dato l’allarme.
Sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trovato il bimbo in stato di semi incoscienza. Ora sta meglio. Avrebbe assunto un sedativo. Ci sono tracce del medicinale nel sangue e nelle urine. Sono stati i genitori dell’alunno a riferire che il figlio non è sottoposto ad alcuna cura farmacologica.
© Riproduzione riservata
Dello stesso argomento
Il pestaggio di Strasatti, arrestato anche il minorenne
Svuota il conto corrente di una cliente, indagato direttore di banca
Arrestato il geometra Andrea Bonafede
Violenza sessuale su disabile, in manette un professore di musica
Carabinieri ritirano pensione per un uomo affetto da Covid
Denunciato a Salemi dipendente comunale, è accusato di avere fatto sparire una ventina di gatti
Anziana non in possesso del green pass, visita negata
Sciopero generale della CGIL Sicilia e della Uil Sicilia [Video]
I più visti
Bagno fatale a San Vito Lo Capo per un turista di Milano
Scossa di magnitudo stimata 4.4 a Erice
Per la morte di Nicolò Giacalone condannato titolare e dipendente Sud Marmi
Cous cous Feste. Dieci grandi live, tutti gratuiti, sulla spiaggia di San Vito Lo Capo
Cade dal balcone e muore. Tragica fatalitĂ o gesto volontario?