Integrazione migranti, studenti USA in visita alla "Fondazione San Vito"
Il “modello integrazione”, proposto tramite i laboratori e le attività svolte dalla Fondazione San Vito Onlus, al centro dello studio da parte di un g...
Il “modello integrazione”, proposto tramite i laboratori e le attività svolte dalla Fondazione San Vito Onlus, al centro dello studio da parte di un gruppo di 14 studenti del "Dickinson College" di Carlisle, città degli Stati Uniti, capoluogo della contea di Cumberland in Pennsylvania. Gli studenti, che stanno sviluppando la seconda fase del progetto “Mosaic”, dopo le tappe di Padova, Prato e Bologna, sono arrivati a Palermo, dove hanno assistito alla messa in scena di uno spettacolo con i migranti, per poi spostarsi a Mazara del Vallo. Ad accompagnarli tre docenti di Storia e Sociologia. «Lo scorso anno – spiega Nicoletta Marini Maio, italiana d’origine ma docente presso il College americano – il progetto ha coinvolto Toulouse in Francia, Malaga in Spagna e alcune città del Marocco. In questa seconda fase, invece, le tre settimane di ricerca sul campo sono state sviluppate in Italia, con interviste e raccolta dati in alcune città italiane sino ad arrivare a Mazara del Vallo». Presso la Fondazione i 14 studenti e i tre docenti hanno avuto modo di confrontarsi con gli operatori, conoscendo da vicino i percorsi di integrazione messi in atto su più livelli: il centro “Voci dal Mediterraneo” frequentato non soltanto dai ragazzi mazaresi ma anche maghrebini, il progetto “Nuovi italiani” che ha coinvolto dieci donne tunisine che hanno ora costituito una cooperativa per catering di cucina tunisina e le attività di accompagnamento per i nuclei familiari maghrebini tramite la Caritas diocesana. Su sollecitazione di uno studente statunitense, il presidente della Fondazione, Vilma Angileri, ha anche raccontato l’esperienza della prima accoglienza svolta dal sodalizio sino a qualche mese fa: «Nella nostra Fondazione i migranti sub-sahariani che abbiamo ospitato hanno trovato un ambiente familiare – ha detto l’Angileri – con loro abbiamo creato un rapporto diretto, coinvolgendoli nelle nostre attività con un rapporto di vicinanza e amicizia». Il sociologo-giornalista Francesco Mezzapelle ha raccontato il contesto della "casba" di Mazara del Vallo. «I nostri studenti, dopo questa esperienza sul campo, hanno acquisito una visione diversa del fenomeno delle migrazioni nel Mediterraneo – ha detto la professoressa Marini Maio – qui alla Fondazione, per la prima volta, abbiamo sentito parlare di emozioni vissute, abbiamo toccato con mano le esperienze di vera integrazione. Il nostro compito sarà quello di rappresentare agli americani il fenomeno delle migrazioni nel Mediterraneo in maniera diversa da quella che ci viene proposto dai media». Gli studenti statunitensi hanno avuto la possibilità di confrontarsi con gli allievi del centro “Voci dal Mediterraneo” e con alcune donne tunisine della cooperativa “Nuovi Italiani” che hanno offerto loro dolcetti maghrebini e il tipico tè verde con i pinoli.
© Riproduzione riservata
Notizie Correlate
Rapina anziana per strada, fermato giovane di 21 anni
Demolizione imbarcazioni confiscate, tavolo tecnico alla Capitaneria di Porto
Ruba in un'auto, arrestato dai Carabinieri
Servizio di trasporto pubblico, al via l'appalto per i prossimi tre anni
Il Distretto della pesca alla trasmissione "Il posto giusto" di Rai3
Officina Periferica, spazi a disposizione per scopi sociali, culturali e ricreativi
Dossier Immigrazione IDOS 2015, venerdì la presentazione
I più visti
Un comitato spontaneo per tutelare l'integrità naturalistica del litorale di contrada Stornello a Favignana
Capitale italiana dell'arte contemporanea, Scarpinato: "Gibellina finalista conferma Sicilia meta attrattiva"
Il progetto di protezione del litorale di Marsala selezionato tra i tre migliori d'Italia
Grande festa per gli amici di Fulgatore anni 50/60
Si inaugura il Parco eolico di Matarocco e Mazara del Vallo