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Intitolata a Giuseppe Montalto l'aula bunker del carcere - Trapani Oggi

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Intitolata a Giuseppe Montalto l'aula bunker del carcere

21 Marzo 2013 16:42, di Redazione
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Si è svolta stamane la cerimonia di intitolazione dell'aula bunker della Casa Circondariale di Trapani all'agente di Polizia penitenziaria Giuseppe Mo...

Si è svolta stamane la cerimonia di intitolazione dell'aula bunker della Casa Circondariale di Trapani all'agente di Polizia penitenziaria Giuseppe Montalto, ucciso dalla mafia nel 1995 nella frazione trapanese di Palma. L'evento ha coinciso con la celebrazione della 18ª Giornata della Memoria, dedicata al ricordo delle vittime di tutte le mafie, organizzata da Libera. Dopo la scopertura della targa con cui la sala è stata intitolata all'agente ucciso, è arrivata la denuncia da parte del sindaco di Erice Giacomo Tranchida che ha parlato di "arretramento della lotta alla mafia" nel territorio trapanese. Tranchida ha stigmatizzato l'atteggiamento di "colleghi sindaco" che "preferiscono "voltarsi da un'altra parte" quando si parla di mafia. Del processo per l'uccisione di Giuseppe Montalto ha parlato il giudice Piero Grillo che ha sottolineato come il potere mafioso sia caratterizzato da "ferocia e viltà" perchè sceglie il sistema dell'agguato per colpire servitori dello Stato che fanno il loro dovere. "Quanta responsabilità abbiamo, come società civile, nella morte di Giuseppe Montalto?" ha chiesto il giudice che ha proseguito: "Ogni volta che qualcuno di noi non ha fatto il proprio dovere ha contribuito ad isolare quelle che poi sono diventate vittime della mafia". Commovente l'intervento di Liliana Riccobene, vedova di Giuseppe Montalto, che ha ringraziato per la solidarietà mostrata dopo la morte del marito i colleghi della Polizia penitenziaria. "Lui conosceva i rischi che correva ma ha deciso di stare dalla parte giusta", ha detto Riccobene. Tra gli interventi anche quello di Lucia Calì, moglie di uno degli agenti feriti nella strage di Pizzolungo. "Oggi parlo con il cuore, come faccio ogni volta che ci sono incontri del genere - ha detto - E' una grande fatica ma è meraviglioso vedere i ragazzi, soprattutto, che vogliono conoscere, capire cosa è accaduto". Particolarmente intenso è stato anche l'intervento del sostituto procuratore di Trapani Andrea Tarondo, che, insieme a Ignazio De Francisci, rappresentò la pubblica accusa nel processo per l'omicidio di Giuseppe Montalto. "Ci vuole tempo prima che le vittime di mafia vengano riconosciute come tali - ha commentato - e si sviluppi una consapevolezza civile. Sono contento che questo sia avvenuto anche per Giuseppe Montalto". Anche Tarondo è tornato sul tema della "solitudine" delle vittime di mafia, aprendo anche un'interessante riflessione sulla realtà carceraria, "ferita aperta" della società. "E' la zona grigia che bisogna combattere - ha detto ai tanti studenti trapanesi presenti - impegnandoci, tutti, a fare il nostro dovere". L'incontro è continuato con la lettura dei nomi delle vittime della mafia. "Non ti scordar di me" proseguirà il 2 aprile prossimo, anniversario della strage di Pizzolungo, con una cerimonia di commemorazione. Nella stessa giornata, alle 21, il concerto dei Modena City Ramblers al campo bianco "Falcone e Borsellino".

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