Torna il secondo week end dei Borghi dei Tesori, Calatafimi si offre ai visitatori
Sabato e domenica tra vallate e colline, immersi nel verde o tra i vicoli della città, o nella pace dell'Eremo a Giubino
Ad una settimana circa dal disastroso incendio della pineta che circonda il Castello Eufemio e che per poco non devastava la Chiesa Madre, torna il secondo week end dei Borghi dei Tesori a Calatafimi, unica cittĂ della provincia di Trapani a partecipare a questo evento regionale. Protagonisti assoluti sarĂ proprio la Matrice, il suo orologio e le campane restaurate dopo decenni. Accanto alla ferita lasciata dal fuoco, purtroppo ancora drammaticamente visibile, chi arriverĂ a Calatafimi in questi due giorni potrĂ godere senza dubbio di un patrimonio di umanitĂ inestimabile.
La città infatti, nonostante in questi anni si è spopolata, mantiene vive diverse tradizioni artigianali e questo grazie alle tante maestranze ancora presenti. Mestieri di una volta si mescolano attraverso una serie di laboratori ai mestieri più innovativi.
Amarena, leccio, quercia, olivastro, canne per intrecciare panieri e altri souvenir, ma anche la ceramica e il découpage della lacca antica (nella foto di copertina Patrizia Milana, esperta in questa straordinaria arte), l'enogastronomia, buona cucina e vini di qualità . Tutto questo sarà offerto ai visitatori in questa due giorni che si presenta come una vera scoperta della città . Calatafimi infatti, non è mai stata terra di turismo.
Tra le mete in programma anche la visita ai musei, dal Museo di Garibaldi, all’Ossario di Pianto romano. E tra le meraviglie sicuramente da non perdere i Giardini della Kaggera, un Eden ritrovato tra sorgenti e zachie arabe, frutteti, cascatelle, sentieri, mulini ad acqua, che si trovano a pochissima distanza dalla città . Un percorso lungo, una vera boccata d’aria fresca che condurrà fino alla cosiddetta “bocca della verità ”, tre fenditure nella roccia di indubbio fascino.
E per un momento “intimo e di riflessione” poi la visita all'Eremo di Giubino. Qui sarete subito invasi da un senso di pace e appagamento è il luogo giusto per chi vuole “ritrovarsi” e per un momento di meditazione. Infine un salto nel Bosco di Angimbè che in arabo significa (“posto benedetto da Dio” o “ luogo che in se ha tutto” ) una delle più grandi sugherete del sud Italia. Anche qui la mano dell'uomo nel 2017 lo ha quasi devastato, ma la natura com'è al suo solito lo ha fatto rinascere a vita nuova. Ed oggi una visita ad Angimbè vale la pena farla, il contatto con questo posto benedetto da Dio ritempra corpo e mente.
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