La Cassazione, rinvia sentenza su Antonio D'Alì
Il verdetto dei Supremi Giudici si avrà il prossimo 13 dicembre
Per la complessità della vicenda giudiziaria che riguarda l’ex senatore trapanese Antonio D’Alì - condannato a sei anni per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo d’appello bis, dopo alterni esiti processuali, compresa l’assoluzione - i supremi giudici della Cassazione, che ieri avrebbero dovuto pronunciarsi sul ricorso presentato dalla difesa dell’ex politico di Forza Italia, hanno deciso di rinviare la lettura del verdetto al prossimo 13 dicembre «per la molteplicità e l’importanza delle questioni da decidere».
D’Alì, difeso dall’avvocato Fabrizio Merluzzi, ha fatto ricorso contro la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Palermo il 21 luglio 2021.
 Il pg ieri ha chiesto al collegio la conferma della condanna, affinché diventi definitiva. Per l’ex sottosegretario all’Interno in caso di condanna si aprirebbero le porte del carcere.
In Cassazione il procedimento contro l’esponente politico trapanese c’era già stato nel gennaio 2018, quando i giudici della Suprema corte annullarono, con rinvio ad un nuovo processo di appello, quella sentenza con la quale D’Alì era stato assolto, nei due gradi di giudizio, per le accuse successive al 1993 e prescritto per i reati contestati per il periodo precedente. La Cassazione contesto proprio l’infondatezza di quella divisione temporale.
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