La finanza di Bagheria sequestra mascherine illegali ad una impresa attiva nella produzione di imbottiture per feretri
E' accaduto a Casteldaccia, denunciato il titolare e la compagna per frode in commercio
I Finanzieri della Compagnia di Bagheria, dopo un monitoraggio effettuato sulle piattaforme dei più noti social network, hanno individuato che un’impresa, con sede a Casteldaccia (PA), attiva nella produzione di imbottiture per feretri, che pubblicizzava l’imminente messa in produzione e commercio di “mascherine coronavirus”.
Nel corso di una perquisizione presso i locali di produzione, le Fiamme Gialle hanno
sottoposto a sequestro: 45 mascherine di protezione individuale di cotone giĂ confezionate e
pronte alla vendita; 89 mascherine in fase di lavorazione; documentazione relativa alle spedizioni di altre circa 400 mascherine su tutto il territorio nazionale.
Il titolare dell’impresa e la sua compagna, che aveva pubblicato gli annunci sui social, sono stati denunciati per frode in commercio.
I dispositivi, del tutto artigianali e privi di marchio CE, non erano stati neppure sottoposti all’obbligatorio vaglio dell’Istituto Superiore di Sanità .
Nell’esercizio sono stati inoltre rilevati tre dipendenti completamente in nero, denunciati anche per la violazione ai divieti di circolazione senza giustificato motivo, imposti dai Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Continuano, incessanti, i controlli delle Fiamme Gialle in tutta la provincia palermitana, così come concordato in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, al fine di controllare il rispetto delle misure di sicurezza adottate dall’Autorità governativa nonché contrastare possibili speculazioni o insidie alla sicurezza derivanti dalla commercializzazione di materiale non conforme alle norme.
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